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Invitiamo tutti coloro che ci conoscono, a leggere le nostre pubblicazioni precedenti in cui vengono sviluppate alcune informazioni-chiave, o anche a consultare il LEO Dico del Réseau LEO, in particolare a proposito dei concetti di predazione, di Conoscenza e orientamento SDS o SDA, che sono essenziali per la comprensione del nostro procedere.
Attraverso le peripezie di coppia e le risonanze con il vissuto di Sand e Jenael, Hélène affrontava un passaggio importante dove ribellioni, rifiuti, ingiustizie e collera erano nel loro pieno vigore !
E l’approfondimento del capitolo precedente riguardante l’integrazione del ruolo fondamentale del femminile che si esprime attraverso la specificità dell’ultimo paio di cromosomi XX.
Ho certamente ricevuto le informazioni riguardanti le mie capacità engrammate nella mia genetica e mantenute in sordina. Tuttavia, aprire la serratura non è così semplice visto che il mio predatore si impegna a premere sui pulsanti giusti, dissuadendomi dal mantenere questa direzione o spingendomi a rifiutarla con tutte le mie forze…
Qual è il contesto più ideale affinché si possa manifestare la violenza e il rifiuto ? Ovviamente la coppia !
La rana che voleva farsi più grande del bue
Scoppi d’ira sempre più violenti si manifestavano regolarmente in David, a volte nel bel mezzo della piazza del paese dove eravamo alle prese col furgone.
Più accadeva questo, e più la collera e l’ingiustizia montavano in me. Ci affrontavamo tentando di esercitare un controllo crescente sulla situazione, che, per effetto specchio, ci rivelava sempre più velocemente i riflessi conflittuali che rifiutavamo di vedere. Mi era impossibile mettere in pratica l’informazione di cui cominciavo a coscientizzare l’importanza perché si scontrava ancora con i miei programmi limitanti…
Che ingiustizia dover continuare ancora più profondamente e intensamente l’introspezione e identificare ancora e sempre la mia energia di controllo – che esercito ancora – di fronte alla mia controparte maschile che mi puntava il dito (con ragione ma anche con tutta la forza del predatore).
Tale situazione mi faceva uscire fuori di me (ed è il caso di dirlo: fuori dalla mia umanità…)
“IO” ? Fare il lavoro mentre l’altro rifiuta di contattare questa presa di cui LUI è vittima ? E che per di più si permette di dire ciò che vede in me, mentre io non posso esprimere nulla !”
Ecco come il predatore se la gode nell’azionare le leve giuste. In quel momento non mi rendevo ancora conto sino a che punto toccavo il fulcro del problema.
Il mio spirito era paralizzato da questa camicia di forza, questa trappola con cui la predazione si era assicurata la trasmissione attraverso delle memorie collettive e individuali e che ripropone nel corso di certi eventi quotidiani.
Questa “fillette” nome dato ad una piccola trappola di tortura destinata tra l’altro alle streghe), mi immobilizza nei miei schemi di vittimismo e di ragazzina ! (…fillette in italiano significa ragazzina…ndt)
Il mio programma di vittima con le mie memorie di femmina annientata, umiliata, violentata, torturata dal maschio (che lo associavo al male), mi impediva di responsabilizzarmi e si metteva di traverso al cammino di ritorno a casa.
Questo vittimismo sommato a tutto ciò che riguarda il femmineo in particolare le donne, ma che inevitabilmente tocca anche gli uomini la cui personalità contiene anche la componente femminile.
Questa svalutazione avvilente mantenuta da una società che continua stigmatizzare il femminile e che, in nessun caso, incoraggia i suoi membri ad adottare un punto di vista che permetterebbe loro di uscire da quello stato di conflitti interiori ed esteriori.
Nessun manuale scolastico parla di questo cammino di liberazione altrimenti questo percorso in 3D sarebbe troppo facile, e perderebbe il suo senso iniziatico !
Opprimendo il ruolo precursore dell’energia femminile che deve allearsi con il principio maschile nel processo evolutivo, il sistema SDS pone una sfida che motiva l’umanità a emanciparsi.
Grazie ancora alla condivisione di gruppo, grazie ai feedback a volte scomodi degli altri, mi rendo conto sino a che punto il mio predatore – questa ranocchia che vuole farsi più grande del bue – finisce per scattare a contatto con quello di David.
Per cui possiedo le informazioni intellettive alle quali, ora, si aggiunge la messa a nudo delle mie resistenze, sino ad oggi inconsce. Non mi resta “altro che” mettere in atto la comprensione !
“Attraversare, osservare e smettere di ribellarmi contro quell’impressione di essere lo zerbino sul quale il maschio si pulisce le scarpe !”, diventa la mia sfida.
Si tratta, ormai, di integrare l’ampiezza di questa trappola sino a non identificarmi più con la vittima, ma assumere il mio ruolo.
Non controbatto sul fatto che il principio femminile sia annientato, e questo su molti piani, ma prendo coscienza del rovescio della medaglia che può bloccarmi a questo stadio di ribellione e d’ingiustizia, se non lascio andare il velo di questi limiti ai quali sono aggrappata così fortemente.
Mi trovo in pieno attraversamento di questo velo opaco e inizio a considerare seriamente il lato predatore della femmina rispetto al maschio (che ammettevo solo intellettualmente e ancora con una certa dose di negazione).
Mi accorgo come, mio malgrado, prendo parte alla guerra uomo/donna, maschile/femminile che regna nel nostro universo SDS.
Quando la rana mi insegna la metamorfosi…
ASSUMERE IL MIO RUOLO !
E’accettare che nella mia genetica possiedo il famoso programma di trasmutazione al quale il mio compagno non può avere accesso in se stesso sin tanto che l’alchimia epigenetica non si produce in me attraverso l’accoglimento emozionale, giungendo all’umile accettazione dei miei schemi di predatrice, ossia dell’onnipresente predatore nel mio psichismo e nella mia fisicità.
Questo significa che in un primo tempo devo comprendere che quando vedo il predatore di fronte a me grosso come un bue, è la rana all’interno di me che devo incontrare, poiché è lei che detiene la chiave della metamorfosi.
Rappresenta l’energia predatrice ma anche la guida della mia Supercoscienza (visto che la prima è, senza che ne avessi coscienza, al servizio della seconda).
In un secondo tempo, la donna che io sono deve prendere possesso della sua capacità di percepire e accogliere la manifestazione della predazione. Allora può insufflare questa conoscenza viva al suo alter-ego maschile, che a sua volta, può apportare alla coppia una visione più ampia, più intellettuale, e questo completerà e porterà la Conoscenza che sboccia nel femminile.
Per cui la donna che riconnette l’energia femminile primordiale superando le proprie paure, riscopre, attraverso il suo rapporto con la predazione, la scienza delle emozioni. Potendo così ritrovare l’uso della sua chiave per aprire la via.
La metamorfosi proseguiva anche nella famiglia… Ben sappiamo che questa è un relè importante del condizionamento sociale. La famiglia si appoggia su delle strutture affettive molto attive e apparenti, per cui, ogni situazione vissuta coscientemente nel contesto familiare diventa un terreno fertile per la metamorfosi.
I miei genitori, che attraversavano anch’essi un grande “trambusto” nel vero senso della parola, avevano bisogno di sapere se volevamo ereditare della terra o delle case. Decisi di rispondere alla richiesta e di incontrarci, perché sapevo che l’esperienza sarebbe stata ricca…
David era impegnato nella sistemazione del furgone per renderlo idoneo ad un viaggio dell’equipe LEO che sentivamo sarebbe stato imminente. Gli chiesi se voleva venire con me nell’Ardèche e finire di sistemare là il furgone. Mi rispose (tenendo conto del contesto di tensione di quel momento). “No, ti verrò a prendere per la partenza, preferisco rimanere qui, due che controllano non potrei sopportale !”. Si riferiva a mia madre e a me che abbiamo gli stessi programmi…
Per cui partii sola per l’Ardèche e rattristata come riflesso per la fuga di David di fronte al “controllo”.
Durante questa giornata di viaggio la rana alchemica mi insegnò attraverso una moltitudine di segnali :
Rimasi sconcertata dal notare che un gran numero di persone che incrociavo sul cui volto, nel corpo, nel modo di muoversi, nelle parole, in breve l’energia sottile che emanavano, traducesse un ENORME disagio interiore. Erano o drogati, o depressi, o avvoltolati su se stessi e anche sulla difensiva rispetto ad un semplice sguardo.
Divenni consapevole della vastità e dell’onnipresenza del sistema entropico. Mi era impossibile identificare in queste persone un’energia umana, tanto il predatore occupava tutto il posto. Sentivo, in modo quasi palpabile, che erano abitati, abusati posseduti da entità di 4° densità che avevano sagacemente preparato la loro pista di atterraggio, cosi come lo descrive Laura Knight :
“Terminai l’ipnosi e discutemmo dell’affare. L’entità aveva tra l’altro ammesso di essere stata attratta inizialmente da Tim nel corso di una delle riunioni di Coven, dove generalmente si trovava una pletora di entità di questo tipo, che sceglievano le loro prede, gli giravano attorno attendendo l’occasione per “connettersi” definitivamente. Queste ”influenzano” l’individuo per fargli eseguire certe azioni che possano facilitare la loro entrata nel corpo e, benché la vittima creda che le sue idee siano le sue, non è così. Sembra sia sufficiente un “contatto mentale” per permettere di “impiantare dei pensieri” e delle idee che porteranno poi ad una “possessione” più completa.“
Laura Knight, l’Onde, tomo II, pag.31
Il fardello del militare
Rimasi molto impressionata durante il viaggio in treno, dal numero di militari che incrociavo. Mi ricordai di una discussione che ebbi un giorno con uno di loro. Mi spiegava le sue diverse “missioni” e raccontò uno degli incubi che non smetteva di ossessionarlo da che aveva visto coi suoi occhi un bambino saltare all’esplosione di una mina !
La conversazione si concluse con una sua ammissione : “Ad ogni modo, per poter lavorare nell’armata, lasci il cervello all’entrata e lo riprendi all’uscita !”
Che io traduco con: “Entrando nell’istituzione predatrice, tu lasci la tua umanità negli armadietti !”
Lasciando la propria umanità da parte, ossia l’emozionale, le intuizioni, la sensibilità, la propria verità profonda, l’individuo si allontana assolutamente dalle proprie qualità femminili.
Durante una fermata importante, mentre aspettavo che la fila avanzasse per scendere dal treno, una donna si affacciò al finestrino dicendo con tono impaziente e accusatore : “Sono i militari che non smettono di scaricare i loro bagagli !”
Come a testimoniare che questa montagna di bagagli sotto i miei occhi, il volume e il peso dei bagagli del predatore spezza il potenziale femmineo di questi umani, ma anche chi sta iniziando un passaggio in direzione SDA (al Servizio degli Altri).
Una seconda scena rafforzò questo aspetto: come un asino a Magrhreb, un soldato schiacciato sotto il peso dei suoi sei borsoni, tentava di avanzare. Al suo passaggio tutti si giravano a guardarlo tanto faceva fatica !
Quindi, la realtà che vibrava in me stava proiettando sullo schermo della mia bolla di percezione i fardelli di una programmazione (simboleggiata qui dal peso dei bagagli da trasportare, così come il racconto dei traumi di guerra), che si esprimevano dimostrandolo attraverso la gente maschile programmata per distruggere.
Le mie attuali conoscenze riguardano anche gli aspetti interdimensionali e genetici e mi aiutano a comprendere che quando un individuo non si occupa della conoscenza dell’esistenza di entità predatrici che attraversano la sua umanità, o che non attua delle prese di coscienza su questa materia, si ritrova completamente dominato e pilotato dai programmi del suo passato SDS (al Servizio di Sé) e perpetua l’aspetto distruttore di questa linea temporale.
Questa situazione mi rendeva ancora più triste perché mi toccava da vicino: constatavo sino a che punto David fosse sottomesso dal peso dei suoi forti condizionamenti che contribuivano tra l’altro a reprimere le sue emozioni…
Tuttavia, l’umano fortemente indottrinato può anche essere portatore di una genetica che gli permette di spingere l’anima verso la Ricerca Sacra del SDS. Ma questi geni sono stati resi inattivi da una tecnologia di riprogrammazione messa in opera dai signori dell’involuzione affinché l’umanità potesse diventare cieca e sorda a questa “opzione” originaria.
E’solo con la presa di coscienza (l’attivazione dell’emozionale represso, combinato con una più ampia conoscenza della realtà del sistema di controllo) che si può attivare l’alchimia epigenetica. Ossia trascrivendo i propri geni originari sino ad oggi spenti, e permettendo ad altre linee galattiche inscritte nelle sequenze del DNA (come gli Abgales, Leonines, Kadistu, Nungal…) di esprimere il loro pieno potenziale al servizio di una evoluzione virtuosa e non viziosa.
Poco dopo fui ancora testimone di una scena straziante: ero seduta in treno ed un grido mi fece voltare nella direzione da cui proveniva. Una ragazza urlava il nome del suo compagno cercando di afferrare il braccio di uno degli agenti della sicurezza che inseguiva col manganello in mano il fuggitivo che si precipitava verso il sottopassaggio. Il treno non partiva a causa di questo incidente, e tutto si svolgeva, guarda caso, esattamente sotto ai miei occhi !
I comportamenti dimostravano molto chiaramente gli schemi di vittima e carnefice : la vittima (una donna magrebina piccola ed esile) tentava, piangendo, di dire qualcosa al carnefice (un uomo robusto e armato sino ai denti). Aveva una gestualità che rivelava la sua sensibilità mentre lui rimaneva impassibile e si rivolgeva a lei con aggressività. Alla fine, si concluse tutto con un bel verbale col quale lei se ne andò a sua volta nel sottopassaggio.
Avevo assistito ad una vera scena di predazione che paragonai a quella di una muta di lupi che azzannava un cervo, con la sola differenza qui, che l’essere umano esprimeva tutta la sua perversione. L’energia predatrice, in particolare del maschio di fronte alla femmina, rimaneva onnipresente nella mia bolla di percezione.
Sapevo che dovevo essere estremamente vigile di fronte a delle emozioni che potevano prendere possesso della mia obbiettività. Fortunatamente i segnali che seguirono mi avrebbero aiutato in questo senso…
In treno, ero seduta di fronte a chi ? Ovviamente a un militare !
Lo sentivo discutere coi suoi commilitoni che erano dietro di lui. Aveva incontrato una donna con cui era andato “alla grande”. La mia attenzione fu attratta da una frase che ho potuto sentire chiaramente. “Hanno un potere magico” !
Queste parole mi fecero ritornare in mente “la scena dell’enorme mucchio di valigie” la cui simbologia mi aveva colpito : i bagagli erano impilati ai piedi di un palo che indicava i riferimenti della strada. C’era un cartello per ogni lato e su ogni cartello c’era scritto “Riferimento X”. Un militare sorvegliava questa pila di bagagli.
Si potrebbe dire che se assumessi le vesti da detective, non rimarrei senza lavoro! Con questi indizi ne avevo da far lavorare la mia zucca, le mie cellule e il mio DNA ! Dovetti metterci più coscienza possibile perché se appariva ancora la X, era possibile approfondire la lezione: per quale ragione questi eventi si manifestavano in mia presenza ?
Verso quali schemi mi indirizzavano questi indizi ?
Cercavo di continuare a guardare le indicazioni tra la nostra relazione di coppia e i segnali che accadevano. Mi osservavo (come quelle donne immobili e impazienti che i militari scaricano come i loro sacchi), non potendo più aspettare che David si aprisse e portasse fuori i suoi bagagli emozionali che lo rallentavano e ci rallentavano.
Osservavo anche come, mio malgrado, l’immagine di questa giovane donna in difficoltà arpionata dalle autorità, mi risvegliava uno slancio di ribellione.
Questa messa in scena era perfettamente conforme allo scenario che il mio predatore mi aveva inculcato : il maschio malvagio aggredisce la piccola femmina senza difese che si fa schiacciare come
una rana sotto una auto !
La trappola della programmazione spalancava le sue mascelle : se prendevo la strada dei miei condizionamenti e mi identificavo a quelle donne, non avrei fatto altro che rendere più incisiva in me la ribellione che mi rendeva prigioniera della Matrice.
Continuando in questa direzione, l’energia femminile ribelle e impaziente verso la sua controparte, rinforza lei stessa la sua condizione di preda del maschile perverso, poiché la ribelle o la vittima sono i due aspetti dello stesso programma…
Fortunatamente, questi simboli che percepivo mi portavano a prendere le distanze rispetto alla mia reattività, e a cogliere il messaggio che mi avrebbe aiutato a spogliarmi da questi programmi.
Nel caso in cui avessi dubitato di queste X legate alla genetica, trovai in seguito in un parcheggio un perfetto cromosoma X !
Questa X mi ricordò l’informazione secondo la quale la donna (attraverso la completezza dell’ultimo paio di cromosomi XX) possiede effettivamente in sé la chiave che le conferisce la capacità di aprir le porte.
Constatavo una cosa importante: questo paio di cromosomi femminili sui cartelli della stazione aveva un legame diretto con il peso opprimente dei bagagli del maschile sottomesso ai suoi programmi limitanti…
La donna che io sono ha la scelta, può sia continuare a lasciarsi schiacciare (e ovviamente schiacciare l’altro a suo modo), sia uscire dalla negazione che mantiene con il suo stato di vittima e VEDERE la sua importante responsabilità riguardo l’accumulo delle valigie, che oggi formano una montagna, rendendo così difficile il progredire del maschio !
Ebbe bisogno di ritrovarsi sotto il naso il cartello che le ricordasse le capacità redentrici della sua genetica ! Le viene mostrato il suo “riferimento”; la “missione” che ha accettato di vivere da un altro piano : contattare e integrare la vera dimensione delle emozioni, che ha il potere di trasmettere alla sua polarità maschile.
E’come se questo fosse il suo ruolo : sia accettandolo e assumendolo con tutta se stessa, sia facendo ostracismo e contribuire così alla messa in scena di una guerra alla quale partecipano inevitabilmente boia e vittime.
E la completezza del suo genoma che le conferisce la capacità di mettere un piede avanti all’altro sullo stretto cammino SDA. E questa chiave, quando ritorna a servirsene, l’orienta sull’unico cammino che possa ricordarle l’uso dei suoi famosi “poteri magici” che l’uomo percepisce in lei.
E’ attraverso lo sviluppo delle sue facoltà di utilizzare in maniera ottimale le sue quattro zampe cromosomiche, che essa potrà comunicare all’uomo i codici e il modo d’impiegarlo per far crescere la “gamba” che le manca.
Rispetto all’uomo (condizionato dalla Matrice), paradossalmente avrebbe la tendenza a inorgogliosirsi nel possedere “un membro in più”. Ma è ancora una delle farse della pianificazione SDS, che giocando sul condizionamento “virilità”, gli sbarra l’accesso alle emozioni lasciandolo nel confort dell’impressione di padroneggiare la situazione, di assicurargli di essere autonomo… esprimendosi attraverso una tecnologia che porta l’umanità dritta contro il muro
Così l’individuo maschile ha la tendenza a polarizzare la dimensione SDS incarnata dal corpo sociale nel suo insieme.
Si può quindi constatare quanto sia grande la trappola, che per la donna ferita, è il compiacimento nel suo ruolo di vittima e di ribelle : rifiutando le situazioni che la riportano a questo programma, la sua stessa chiusura non fa che rinforzare quello dell’uomo e viceversa.
Quindi indipendentemente dal loro sesso, molti individui vedono il loro femminile represso e il loro maschile indottrinato, e hanno la tendenza a oliare i meccanismi della macchina infernale che conduce l’umanità alla sua perdizione. Ma sta alla coscienza che abita un corpo da femmina, il compito di diffondere e risvegliare il principio femmineo nelle due componenti sessuate della specie.
E questo affinché tutti gli umani possano uscire da questa guerra di autodistruzione che si basa sull’opposizione dei due sessi.
Questa opposizione perversa viene elaborata in ogni suo aspetto secondo un principio SDS. Tuttavia, rimane contingente poiché in nessun caso questo stato di fatto corrisponde alla realtà intrinseca e al potenziale creativo della relazione tra queste polarità.
Sono programmi che si ripetono di civiltà in civiltà ; Thulée, Lemuria, Atlantide…ed ora la nostra umanità… Quelle di un mondo SDS che chiude l’uomo nell’immagine della potenza maschile abusiva, e la donna in quella dell’individuo sottomesso, impedendo a entrambi di vedere il meccanismo che a turno li fa essere vittima o carnefice.
Tale schema viene esacerbato dal simbolo di un monopolio tecnologico e scientifico che si oppone alle facoltà intuitive ed emozionali.
La forza di questi programmi si moltiplica in modo esponenziale all’avvicinarsi dell’Onda. Permette a coloro che sono pronti a comprendere la vera posta in gioco di un’assiduità quotidiana, a integrare l’altra polarità piuttosto che lottare contro, per non rivivere questa fine di ciclo allo stesso modo.
Questi indizi che riguardano gli “sblocchi epigenetici” che si trasmettono da una polarità sessuale all’altra, si situano in una sequenza logica in rapporto alla prima parte di questo VI°. capitolo
La Y rappresenta simbolicamente le tre zampe del felino handicappato, che per procedere in modo ottimale necessiterebbe delle sue quattro membra che simboleggiano la X.
Solo quando la donna diventa capace di riprendere la sua responsabilità, smettere di aspettarsi che l’uomo proceda come vorrebbe lei, e riprendere lei stessa a camminare correttamente, allora l’uomo potrà, grazie al suo X completo, entrare in risonanza con quello della donna e “scaricare” il manuale di riabilitazione del suo altro X limitato : la Y.
E’ quindi importante disidentificarsi dal contenuto che la predazione attribuisce ad ogni sesso e che diventa la propria ragione d’essere, il proprio cavallo di battaglia se l’individuo non se ne prende cura. Questo aspetto è importante affinché la coscienza incarnata come donna possa cogliere la sua specificità e quella incarnata come uomo possa accogliere l’informazione che riattivi il suo potenziale femminile così da partecipare allo scambio che le due forme sessuate assumono in realtà.
Da ciò possiamo osservare che molti umani hanno sia un atteggiamento da ragazzino, sia quello di una ragazzina (ovviamente secondo il loro sesso), comportamenti che in entrambi i casi oscillano tra il piegarsi di fronte al sistema o il ribellarsi.
Che siano uomini o donne, gli umani vengono continuamente spinti a reagire secondo il principio paterno falso o al principio materno esso stesso usurpato. Questi due principi si fondono insidiosamente con la rappresentazione dell’autorità. Anche si sovrappongono, questo va da sé, attraverso le immagini sociali del femminile e del maschile e contribuiscono, con il loro status deviato, alla perversione di queste ultime che ereditano una ulteriore deviazione.
L’umano si sente prigioniero di questa autorità, e di conseguenza di questi principi traviati che non rispondono alle sue aspettative. E’normale, ora lo sappiamo, il sistema ha come obbiettivo di chiuderci nelle nostre reazioni giocando sul senso delle nostre rappresentazioni ed esteriorizzando incessantemente le problematiche.
Di conseguenza a livello personale e globale, l’uomo così come la donna, sono in conflitto con l’identità maschile e femminile.
Tale fenomeno di separazione si imprime ovviamente nella personalità dove si affrontano anche le polarità. Il sistema appoggiandosi sulla confusione tra le diverse immagini che strutturano il nostro universo psicofisico, rinforza i nostri conflitti interiori recidendo tutto ciò che in noi potrebbe farci uscire da questa situazione.
In questo contesto di correlazione tra il concetto di autorità propagato dal mondo SDS e le immagini del padre e della madre, ci diventa difficile contattare in noi la sinergia del maschile/femminile di cui la femmina è l’iniziatrice. In tale configurazione la donna viene associata all’aspetto divorante del controllo e l’uomo all’aspetto rigido di questo.
In questo quadro, l’uomo rimprovera alla donna di non guidarlo fuori dalla sua dimensione maschile corrotta e di non procurargli le condizioni adatte alla sua espansione, ma di essere al soldo del patriarcato castrante. Da parte sua la donna rimprovera all’uomo di non proteggerla, di non portarla in salvo dalla sua dimensione femminile deviata, possessiva e di non procurarle le condizioni con le quali anch’essa potrebbe espandersi, ma di essere il rappresentante emblematico di un sistema inumano.
Ognuno dei due sessi, con numerose sfumature, può a turno manifestare questi due principi alterati, la possessività, il ricatto affettivo e la rigidità, l’imposizione violenta.
L’archetipo che riassume meravigliosamente questa situazione è quello dell’orco, perché ingloba in sé le due polarità distorte all’estremo dal loro senso. Occorre comprendere bene che se l’orco si poggia sui fenomeni che sono all’opera intorno a noi, tale contenuto illustra in verità la lotta e l’autodistruzione che regnano in noi.
Il meccanismo complesso che stiamo descrivendo agisce in modo molto efficace per soggiogare insieme i livelli individuali e collettivi. E’ uno dei fiori all’occhiello della programmazione SDS perché colpisce le due forze fondamentali che sono alla base di ogni combinazione coerente d’informazioni, le forze che orchestrano la nostra evoluzione, l’energia femminile e maschile.
D’altronde il fatto di stabilire un ponte tra il femminile e il maschile, tra le due componenti della coppia, non è uno degli aspetti del misterioso potere dell’Arca, che continueremo ad esplorare nei nostri futuri scritti ? Questo potere non ha il suo doppio nel cuore della coscienza umana ? La fonte di questo potere, non è al centro della nostra coscienza, che in qualche modo sarebbe la chiave che ci permette di azionale l’Arca, rappresentazione simbolica della nostra capacità a trarre preziose lezioni dalle nostre esperienze, di andare dal Sé e un ritorno sul Sé mettendoci in grado di scoprire il magico cammino dell’universo SDA ?
Abbiamo bisogno di questo “esterno”, di questa alterità con la quale definiamo lo spazio delle nostre sperimentazioni, proprio come l’uomo e la donna hanno bisogno l’uno dell’altra per stimolare mutuamente la loro coscienza.
Osare baciare il rospo
Un altro fenomeno che notai ripetutamente durante questo viaggio, fu il paradosso ben marcato di un comportamento e di uno stile di abbigliamento : per tutta la giornata ho incrociato anarchici, punks con cani o sbandati; persone particolarmente in ribellione contro la società, quindi contro il sistema di controllo. Io stessa avevo preso parte al fermento di gruppi in rivolta di questo tipo… E come si vestono con l’idea di affermare la loro particolarità ? Abiti a foggia mimetica !
Esattamente come i militari, questi robot al servizio della Matrice !
Colui che si ribella contro l’ordine prestabilito fa di tutto per tirarsene fuori con la lotta, ma di fatto viene recuperato e così tanto formattato che il giovane ben sistemato si lascia crescere una bella barba scura perché fa “tendenza” mentre accetta le informazioni degli ultimi attentati delle “crudeltà islamiche”, punto di vista a cui aderisce senza porsi domande…
La moda, influenzando furbescamente il subconscio della massa, permette di mantenere confusione e addormentamento. E questo stile di abbigliamento a “pelle di rana” che posso identificare sia nei guardiani della Matrice sia in coloro che credono di tirarsi via da questo sistema, dimostra molto chiaramente la doppia faccia della predazione che ritrovo in me: con il rifiuto del mostro che vedo all’esterno, mi vesto della pelle di questo stesso mostro… Così facendo gli concedo di agire liberamente attraverso di me manipolando gli ingranaggi che vanno bene per lui.
Ancora una volta, pensiamo di fare delle scelte, ma sino a che non prendiamo il distacco sufficiente, questi si ricalcano irrimediabilmente su un ventaglio di modello già esistente. O quanto meno manifestano il riflesso inculcato di trovare un’identità che difendiamo, questo ci sembra essere il solo modo per avere un posto nel sistema. L’esempio della moda ce la dice lunga, perché sotto l’influenza di questo bisogno di identità, sono molti gli umani che vestono un’uniforme. Che sia diffuso o originale, il principio è lo stesso. Per la maggior parte del tempo siamo vestiti dal nostro predatore. Così questa mimetizzazione militare è solo un’esacerbazione di un fenomeno generalizzato della Matrice artificiale.
Il contesto conflittuale della nostra coppia non faceva che attivare i miei ingranaggi di resistenza, e quindi rendeva inconcepibile il fatto di assumere il mio ruolo femminile rispetto all’accettazione del rospo.
Più resistevo a vedere e ad accettare le trame del mio, più si manifestava intorno a me : lo riconoscevo nel numero di persone “possedute” che incrociavo e quando si mise a rivelare la sua vera pelle pustolosa moltiplicandosi continuamente come gli agenti Smith nel film “Matrix” !
Chi è l’agente Smith ? E’quella parte del predatore che può passare attraverso ognuno di noi per sorvegliare e intervenire in caso di trasgressione, di deragliamento da un programma individuale, da un programma che corto-circuita il programma principale e che mette in pericolo la sua supremazia. L’agente Smith manifesta il timore del sistema di predazione che un programma spinto dalla spontaneità o da una presa di coscienza, possa disturbare l’ordine della Matrice e faccia una macchia d’olio creando un guasto.
Ciascuno di noi può quindi diventare l’involucro abitato dal programma “Smith” ; uniformarsi al pensiero simboleggiato dall’uniformità dell’abbigliamento offre il terreno propizio a tale funzione matriciale.
Quando vogliamo dare prova di autorità o cerchiamo di suscitare il senso di colpa in un bambino o quando un adulto si comporta in modo imprevedibile e senza riferimenti al programma principale, è l’agente Smith che interviene per riprogrammare la personalità giudicata deviante.
Sia che si manifestasse all’interno o all’esterno, lottavo con tutte le mie forze per non abbracciare il brutto rospo…Tuttavia, la mia parte SDA SA che è IL segreto della metamorfosi, il segreto alchemico che trasforma il mostro in principe !
Il batrace che mi abitava era in procinto di lasciare la sua tenuta camuffante, che gli permetteva di rimanere legata al mondo della predazione, per svelare le sue vere capacità, il suo vero volto ?
In effetti ero sempre più in grado di distaccarmi e comprendere le lezioni che la messa in scena esterne mi rivelava sul mio teatro interiore. Lasciavo poco a poco l’illusione di una realtà come avrei voluto: un mondo di pace e d’amore…
Alla fine di questa giornata offerta da mia madre con l’opportunità di questo viaggio era avvenuta l’integrazione di tutti questi eventi… Un nuovo dato entrava nella mia bolla di percezione : quella di una donna combattiva che aveva bloccato le sue emozioni in tutta la sua vita e che ora diviene capace di piangere su una terrazza di un bar rendendosi conto che la sua sofferenza proviene dalle sue proiezioni e aspettative di fronte all’energia maschile, di suo marito… quindi del mondo esterno.
La chiave del mostro a tre zampe
Questo periodo iniziatico non si svolgeva solo a contatto con umani ma ovviamente anche con gli animali.
Come il resto della famiglia, fui rapidamente condotta a partecipare alle cure prestate ad un asinello ferito. Camminava con tre zampe sin dalla nascita a causa di una scheggia nella zampa che non si riusciva a localizzare e provocava infezione.
Era una brutta piaga ma cominciava a cicatrizzarsi con le proprietà miracolose del miele. Tuttavia era preoccupante l’infezione che arrivava sino allo zoccolo, rischiava di perderlo e di morirvi.
Nella stessa scuderia, c’era sua madre che era stata rincorsa da dei cani ed era caduta in un burrone ferendosi al bacino riportando un trauma cranico e questo incidente generò un’andatura da granchio e una visuale deformata tale da farla sbattere contro i muri !
E non è finita… un’altra asina aveva la mastite (infezione alla mammella) che non riusciva a guarire.
Mia madre mi spiegò che era particolare l’avere questi problemi in un solo colpo : era la prima volta da due anni a questa parte che era costretta a tenere degli asini malati in scuderia. E guarda caso, arrivarono nello stesso tempo in cui arrivavo io (e ripartirono esattamente quando me ne andai io) !
Portavamo entrambe memorie comuni di una linea temporale di Madri salvatrici “di bimbi-animali” in difficoltà, o più precisamente di Amasutum-Kadistu che portano la responsabilità di creature che hanno creato su un altro piano. Tali memorie rivissute in questa realtà di 3° densità possono presentarsi come “imprigionanti” e il fatto di riviverle in questo contesto legato alla Madre mi aiutava a identificare sempre più chiaramente questo programma.
Quindi stavo particolarmente attenta a ciò che voleva insegnarmi questo asinello a cui prestavamo le cure due volte al giorno.
Per prima cosa si chiamava Gollum come la creatura delle caverne che possedeva i “Preeezzziosi…” nel film Il Signore degli Anelli.
Avevo visto che molte persone reagivano con ripugnanza al sentire il nome di una creatura orribile affibbiato ad un asinello.
Eh si ! Gollum custodisce precisamente l’anello alienante, quello che conferisce grandi poteri ma genera grandi guerre del “Bene” contro il “Male” !
Il vero tesoro verso il quale Gollum ci guida sta nel cogliere il messaggio di tale asservimento e di comprendere come, attraverso la trappola dell’identificazione al “Bene” o al “Male”, la Matrice artificiale ci mantiene prigionieri… E come nel caso del bacio al rospo, si tratta ancora di accettare l’inaccettabile !
Non è certo un caso che il guardiano di un simile segreto sia uno gnomo mostruoso, poiché l’umano è assolutamente condizionato a rifiutare ciò che lo ripugna. Quindi questo Gollum, che manifesta la presenza del mostro sofferente in ciascuno di noi (dato che viene tenuto nella grotta dell’inconscio), veniva allo scoperto attraverso un asinello che aveva bisogno delle nostre cure e della nostra attenzione quotidiana.
Uno degli insegnamenti di Gollum fu di farmi rivivere, con lo specchio che mia madre mi presentava, una delle trappole del mio legame SDS agli animali : fare, fare, fare…
In effetti, essa si destreggiava tra l’organizzazione delle cure per l’asinello e molti altri progetti e impegni. Doveva partire per uno stage, David tardava ad arrivare, ed io imparavo a stare lì senza poter fare altro (visto il mio senso di colpa) se non prendere la responsabilità delle cure per Gollum, mentre ero stufa di questa chiusura !
Ma ecco quello che questo “piccolo mostro” mi aiutò a superare: durante le cure, quando sentivo “povero Gollum”, qualcosa mi faceva reagire, e venivo fortemente ricondotta a me stessa perché anch’io dentro di me sentivo e pensavo “povero Gollum che deve vivere tutto questo perché la sua anima ha scelto di crescere a contatto di umani partecipando al loro risveglio (riflettendo i loro malesseri affinché li possano coscientizzare)”.
Non riuscivo ad impedirmi nell’immaginare che anche la sua anima facesse la stessa riflessione, ma nell’altro senso : “poveri umani che rimangono nella loro meschina visione, avrebbero tanto da guadagnare ad andare al di là delle apparenze comprendendo il messaggio profondo dell’esperienza, potrebbero liberarsi dalle loro manette e nello stesso tempo liberare gli esseri come me che riflettono la loro angoscia interiore”.
In seguito ebbi una discussione un po’ tesa con mia madre riguardo la necessità di cercare l’informazione (che io stessa ebbi difficoltà a superare) per catturare il messaggio soggiacente e permettere così un’assimilazione più importante dell’avventura. Ancora una volta mi sentivo in una energia insistente e intrusiva.
Durante questo scambio, ebbi il riflesso di rivolgere l’attenzione su di me e osservarmi.
Perché reagivo così fortemente rispetto al fatto di cercare le informazioni ?
Forse perché i limiti della persona di fronte a m mi riportavano ai miei stessi limiti…
Mi scossi e mi dissi interiormente semplicemente : “Prendi atto della tua comprensione e inizia ad applicarla su te stessa !”. Così consultai subito il dizionario dei simboli delle malattie ! Lessi tutto ciò che potevo scoprire su questi asini malati che potevo riportare sul corpo umano. L’infezione, la caviglia, le anche, le mammelle, gli occhi… Come sempre le indicazioni furono molto chiare riguardo la situazione, soprattutto riguardo il legame con la madre.
Attraverso ciò che potevo comprendere da questi fatti esterni (il piccolo asino maschio zoppo, asinelle che soffrivano alle mammelle, il bacino, e le percezioni deformate) ricontattavo ancora il dovere che incombeva su me in quanto femmina: uscire dal mio senso di colpa e applicare a me ciò che vorrei cambiasse all’esterno, altrimenti il mio femminile ferito e malvedente continuerà a far nascere una società maschile zoppa…
L’espressione del potere femminile in grado di generare una coscienza androgina e sovrana, quindi integrare il principio della Madre universale, è il punto di partenza di una umanità in metamorfosi. Il principio femmineo inizia la danza, e il principio maschile si unisce a lei per mettere in opera questa riuscita.
Permisi alle informazioni di decantare durante la notte.
Il mattino dopo, mia madre mi disse che aveva trovato una soluzione, avrebbe portato l’asinello in un'altra stalla in modo che un’altra persona avesse potuto sorvegliarlo incaricandosi di curarlo.
Rimasi impressionata, la sera prima avevo avuto una comprensione ed ecco che il giorno dopo la situazione era cambiata completamente.
Avendo identificato alcuni aspetti della mia programmazione (intrusione, fuga nell’attività, negazione, vittimismo, senso di colpa…), li guardai ben in faccia in modo da far arrivare l’informazione nelle cellule. La mia bolla di percezione venne modificata quasi istantaneamente. Prendevo le distanze e vedevo sempre più con chiarezza il canovaccio che mi conduceva a liberarmi e a risvegliare il mio potere.
Come ho già accennato all’inizio di questa seconda parte, ero informata dell’esistenza di questo potere; questa conoscenza mi guidava a tentoni. Grazie a Gollum, senza averne ancora coscienza, stavo superando il velo di tutte queste proiezioni (quindi la mia angoscia) di cui mi rivestiva il mio predatore…
Non poteva sfuggirmi una cosa importante :
Avevo partecipato NELLA MATERIA alla guarigione della quarta zampa.
Questo evento che avevo attirato mi permise di constatare che più mi impegnavo nel considerare il mostro interiore e lo estirpavo da strati profondi della sfera del mio inconscio, più recuperavo le mie facoltà femminee, le mie quattro zampe cromosomiche, la mia chiave…
In altri termini, è permettendomi di discernere e coscientizzare il potere di dipendenza e di programmazione dell’anello SDS (le manette della Matrice) che il mio predatore messo sotto luce partecipa alla mia ricostruzione del DNA, attraverso una modificazione epigenetica.
Il cantiere del ritorno
Ora mi soffermerò volontariamente su alcuni dettagli, per evidenziare il gioco sottile e pernicioso della predazione nella nostra coppia in cantiere…
Telefonai a David per avere notizie riguardo il suo arrivo visto che iniziavo a spazientirmi. Dato che aveva ancora da fare per il furgone, non contava di salire in Ardèche. Io volevo rincasare poiché un ciclo del contesto familiare si era concluso.
Non avevo il cellulare perché ne avevamo uno in due e David aveva preferito tenerlo. Viaggiai per quasi tutto il tragitto con lo stesso veicolo, quello di un basco spagnolo. Veniva dall’Italia e stava andando a casa sua (occhiolino sulle mie origini italiane e le nostre future riconnessioni nel Paese Basco !), non aveva abbastanza ricarica perché potessi fare una telefonata.
Arrivata all’uscita dell’autostrada potei chiamare David che non era del tutto contento di non essere stato avvisato prima perché, mi disse, era in pieno cantiere, per cui doveva sistemare tutto il materiale e poi portare una betoniera a qualcuno prima di venirmi a prendere…
Ebbi l’impressione di fare un balzo indietro: perché ‘sta storia del cantiere e della betoniera ??? Non stava più in cantiere da che vivevamo insieme, decisione presa con grande attenzione e riflessione…
La discussione fu molto tesa e giusto per completare il quadro avevo circa 3 ore di attesa con un caldo pazzesco ! Ottimo il ritorno all’ovile !
Arrivando, la pila di bagagli che avevo preparato affinché David dovesse solo caricarli sul furgone per partire per l’Ardèche, era sempre là in mezzo alla stanza. Questo aggiunse del pepe alla casella partenza, di fatto non eravamo pronti per il periplo…
Un colloquio con Sand e Jenael mi aiutò a vederci più chiaro visto che mi confermarono ciò che io fondo io stessa percepivo. Avevo perso la mia obbiettività perché mi ero completamente immersa nel processo secondo il quale occorreva che guardassi il mio controllo da tutti gli angoli, quindi che lasciassi completamente stare David e lavorassi unicamente su me stessa.
Il mio predatore, questo furbetto, aveva recuperato le mie prese di coscienza precedenti per trarle a suo vantaggio e chiudermici dentro.
Compresi che aveva approfittato di un mio tentennamento nell’integrazione di una comprensione per privarmi di ogni discernimento ; le trappole sono infinite !
Quando arrivò il momento, presi il coraggio a due mani e iniziai a spiegare a David ciò che avevo tenuto sino a quel momento in sordina. Grosso modo, sino a che punto il suo predatore giocava, attraverso il desiderio di terminare questa sistemazione per i prossimi incontri LEO, sul suo condizionamento di imprenditore-architetto, emerso tra l’altro con i lapsus del cantiere (anziché camion) e la betoniera (che lui aveva prestato ad un amico).
Il predatore recuperava così le migliori intenzioni del mondo (come in me con il mio tentennamento a superare uno scalino) perché lui non aveva preso un secondo per sé, né per alimentarsi correttamente e neppure prendersi cura dell’interno della casa (simbolo della nostra attuale intimità). Ma cosa più importante era che così aveva impedito di partecipare alle avventure dell’Ardèche, quindi di sperimentare la nostra famosa complementarietà in costruzione in un altro contesto dove anche lui avrebbe potuto coscientizzare e liberarsi dei propri schemi familiari.
Inutile precisare sino a che punto la 4D SDS se la stesse godendo…
A questo rispose interpretando uno dei migliori ruoli del suo predatore che non avevo ancora visto : ad ogni frase, il livello di tono saliva e così anche la gestualità, sino a che terminò con l’esprimersi urlando !
Ero stupita a tal punto che non provai alcuna emozione. Assistetti allo spettacolo della presa totale di un predatore su un umano e in effetti non riuscivo ad avvertire alcuna collera talmente il ruolo era flagrante !
I due giorni successivi contattai un’immensa tristezza ed una ribellione nel constatare sino a che punto il sistema di controllo faceva ciò che voleva con le marionette che siamo noi…
Il dolore cresceva, mi sentivo persa e non sapevo che fare, invocavo l’aiuto della parte di me che aveva una visione più ampia… Dopo aver pianto molto, ebbi il bisogno di aprire un libro di Laura Knight.
Avevo chiesto aiuto, e la mia Supercoscienza me lo concesse; come per caso mi ritrovai sul capitolo che descriveva esattamente la situazione. Era un presentimento che non osavo prendere in considerazione. Ora non avevo scelta, volevo comprendere, quindi dovevo starci di fronte !
Ecco uno stralcio di un dialogo con i Cassiopeiani :
Domanda (L) : Ho notato che molti tra di noi hanno avuto a che fare con delle persone, o avuto delle relazioni che sembrano destinate a disorientare, a neutralizzare, deformare il nostro apprendimento e a svuotarci della nostra energia, in breve, a mantenerci in uno stato di tensione tale che ci diviene impossibile realizzare il nostro potenziale. Questa osservazione è fondata ?
R : Elementare mio caro cavaliere! (gioco di parole sul nome dell’autrice… [Knight in inglese significa cavaliere ndt])
D (L) : Le persone che ci circondano sono state selezionate per la natura estremamente sottile della loro facoltà di suscitare pietà, o siamo stati programmati per rispondere alla pietà, in modo che non vivessimo ciò che era evidente per gli altri ?
R : Né l’uno né l’altro. Siete stati selezionati per interagire con quelli che scatenano una risposta ipnotica che conduce, in fin dei conti, ad un risucchio energetico.
D (T) : E ’un dato di fatto perché è chiaro che mi sento svuotata. (L) Qual è lo scopo di questo risucchio energetico ?
R : Secondo te ?
D (T) : Perché non ci si possa concentrare né fare qualsiasi altra cosa. Che non si possa fare nulla di buono
R : O quanto meno non le cose importanti.
(…)
D (L) : E’ vero che in presenza di queste persone si è sotto l’influenza di un’energia, di qualche cosa che emana da loro fisicamente, che rende la mente confusa e impedisce di riflettere a meno che non ci si ritiri da queste ?
R : La confusione mentale deriva da una sottrazione di energia
D (L) : Dove va questa energia ?
R : 4° densità SDS
D (L) : Le persone che fanno parte della nostra vita pompano la nostra energia e gli SDS di 4° densità la estraggono da loro ?
R : “Loro” non fanno niente!!!Sono gli SDS di 4°densità che fanno tutto attraverso i loro intermediari !
(…)
Lezione n° 1 : aspettatevi sempre degli attacchi
Lezione n° 2 : imparate a riconoscere i segnali
Lezione n° 3 : imparate a parare gli attacchi
Quando venite attaccati, attendetevi l’inaspettato, se quello può causare dei problemi… ma se ve lo aspettate, imparate a parare e quindi a neutralizzare l’attacco. Questo si chiama vigilanza che si fonda sulla conoscenza. E cosa fa la conoscenza ?
D (L) : Protegge ! Suppongo che occorra giungere alla piena realizzazione che quasi tutto ciò che esiste su questo pianeta simboleggi – senza eccezione – una forma di interazione a livelli superiori tra l’energia SDS e SDA.
R : Si, e per molti non è ancora compreso. Fa parte di un processo naturale di apprendimento. (…)
Laura Knight commenta :
Dal precedente passaggio deduciamo un elemento fondamentale: le nostre “relazioni” possono rivelarsi cruciali. Ben inteso, se siamo COSCIENTI che ciascuno può venire utilizzato come “vettore elettromagnetico” per modulare la nostra frequenza, il nostro comportamento o il nostro modo di pensare, allora disponiamo di una certa protezione. Rimanere inconsapevoli di questo e stando vicini a coloro che a loro volta sono inconsapevoli, sottomessi a questa manipolazione, è come essere “presi in trappola”.
Supponete che uno dei protagonisti di una relazione cominci a “risvegliarsi” e prenda coscienza (anche se vagamente) che le apparenze possono ingannare.
Generalmente, In assenza dell’altro avrà continuamente delle percezioni della vera realtà. Potrà accorgersi che qualcosa non funziona, che c’è un problema, e prenderà delle decisioni per cambiare la situazione o andarsene. Ma da un momento all’altro, con le sue capacità di essere vettore elettromagnetico, diventerà fisicamente presente, e le chiarezze della verità verranno “attenuate”, se non soppresse, e la persona che si sta risvegliando comincerà a sentirsi schizofrenica o al limite della follia a causa di pensieri contraddittori o conflittuali. Aggiungeteci i condizionamenti sociali e religiosi che spingono a “porgere l’altra guancia”, e avete la ricetta per mettere il Wanderer nei guai !
Laura Knight, l’Onde, Tomo II, pag 363
Wanderer : Secondo la mia comprensione, è un’anima che ha compiuto la totalità di un ciclo karmico e quindi conosce le dimensioni superiori in quanto SDA. Ritornando da un futuro, ha scelto di “tendere la mano” ad altre anime che chiedono aiuto e per questo essa deve risperimentare il ciclo delle incarnazioni, ciò significa perdere ancora la memoria e, prova dopo prova, ricordarsi della sua “ragione d’essere”. Quindi c’è il grosso rischio che si faccia prendere nella trama della programmazione SDS volta in particolare a questi individui portatori di memorie SDA.
In seguito David mi fece notare, giustamente, che era importante precisare riguardo a questo argomento, che le avventure di Laura Knight e le nostre non erano le stesse, poiché lei e il suo gruppo si sono fatti sorprendere da forti predatori molto ben nascosti dietro l’apparenza di persone in buona fede, in cammino verso una 4D SDA e dalle facoltà extrasensoriali ben sviluppate…
Da parte nostra, tutti (me compresa) abbiamo potuto identificare la portata del predatore che si era piazzato nell’équipe attraverso la mia relazione con David.
Tale energia predatrice era sicuramente meno sottile e furba nel nostro caso e ciò ci ha permesso di procedere con cognizione di causa, quindi di farci sorprendere “meno” e però anche dare l’opportunità ad un’anima bloccata nei cicli temporali SDS di estirparsene.
Una cosa è sicura, questa avventura ci ha permesso di cogliere pienamente insegnamenti della predazione !
In seguito alla lettura del “Wanderer nei guai”, ogni indizio che non avevo considerato per il fatto che tenevo tutto sotto controllo, mi saltò agli occhi e mi permise di comprendere il seguito della lezione riguardante il potenziale femminile in comunicazione col maschile.
Tutto quello che è stato detto prima riguardo al femminile che deve assumere il proprio ruolo, non perde di valore, tuttavia la parte maschile può scegliere: ricevere questo potenziale di trasmutazione attraverso l’energia femminile o non. Se l’uomo è assolutamente dominato dal suo predatore che gli ordina soprattutto di non aprirsi, ebbene, è perso. E se la donna (in questo caso io) continua a percepire le sue profonde intuizioni, mentre il suo predatore collegato a quello che gli sta di fronte, la riporta sistematicamente ad un controllo, lei, non sa più a quale santo votarsi e in effetti rischia di diventare schizofrenica !
Tutta questa organizzazione altamente strategica dei maestri dell’entropia in genere funziona a meraviglia: l’individuo della coppia più incline a farsi manipolare dal suo predatore, essendo un canale molto efficace, permette a questa energia di infiltrasi nelle faglie dell’altro, a sua volta ben preparato a riceverla grazie al proprio predatore.
L’effetto della coppia è a doppia mandata: può catapultare in avanti o portarci dritto dritto verso l’entropia, dipende dalle conoscenze acquisite in materia di predazione e dalla forza interiore che ci permette di applicarle.
Il rallentamento verso un’evoluzione SDA, simboleggiata dai bagagli ammucchiati in mezzo alla stanza (che come nel caso dei militari mette in evidenza il peso delle memorie che chiedono di essere viste) si trasmette da una persona all’altra della coppia, e dalla coppia verso un gruppo e dal gruppo verso l’esterno attraverso la sua inazione, visto che tale situazione accade proprio nel momento della partenza del nostro Caravan-LEO.
Ovviamente non è un caso che questo impulso di andare verso l’esterno si ritrovi ostacolato. Il sistema di controllo è molto ingegnoso, ma come sempre, è lì per insegnarci.
Quindi ci viene chiesto un grande lavoro in ciascuno di noi di fronte all’ampiezza delle infiltrazioni per essere in grado di allargare il cerchio…
Ecco uno stralcio del libro “Intervista con l’Alieno”. Tale entità spiega come il corpus predatore investa tutta la sua energia affinché il “Wanderer” o il “Is-Be” non ritrovi la memoria :
“Lo studio dello spirito è stato reso sterile dal meccanismo di controllo mentale con le superstizioni religiose che gli stessi operatori instillano nei pensieri degli uomini. Parallelamente lo studio dello spirito e del mentale è stato vietato dalla scienza che rifiuta tutto ciò che non è misurabile nell’universo fisico. La scienza è la religione della materia. Essa fa della materia un culto. Il paradigma della scienza è che la creazione è tutto e che il creatore non è nulla. La religione ritiene che il creatore sia tutto e che la creazione non sia nulla.
Questi due estremi sono le sbarre della stessa cella. Impediscono di osservare la totalità del fenomeno come un insieme interattivo (…).
E’ di interesse capitale per il sistema carcerario del Vecchio Impero impedirvi di esaminare il vostro spirito. Temono che possiate riuscire a distinguere nella vostra memoria i maestri schiavisti che vi mantengono prigionieri. La prigione è formata da fantasmi che abitano i vostri pensieri. Tali fantasmi sono costituiti di menzogne, dolore, perdita, paura.
I veri geni della civiltà sono gli IS-BE che renderanno altri IS-BE capaci di recuperare la loro memoria e riconquistare la realizzazione di sé e l’autodeterminazione. Questa questione non viene risolta imponendo delle norme morali di comportamento, o con il controllo degli individui attraverso il mistero, la fede, le droghe, le armi, né con qualche altro dogma imposto da una società schiavista. E naturalmente neppure con l’utilizzo di elettroshock o di comandi ipnotici !
La sopravvivenza della Terra, e di tutti gli esseri viventi sulla Terra dipende dalla capacità di ritrovare la memoria delle facoltà che avete accumulato nel corso di milioni d’anni; in altri termini, della vostra capacità nel recuperare l’essenza di voi stessi. Un’arte, una scienza, una tecnologia di questo tipo non sono mai state considerate nel Vecchio Impero. Se fosse stato così non avrebbero fatto ricorso alla “soluzione” che vi ha condotto alla vostra attuale condizione sulla Terra”.
Lettere e appunti di Matilda O’ Donnel MacElroy et Transcriptions officielles de l’U.S Army Air Force TOP SECRET pag 151
La coppia : oscar della migliore interpretazione dei ruoli “predatori”
Le mie comprensioni del fenomeno aumentarono, ed io sentivo ancora il bisogno di condividerle con David. Sapendo che il mio ego era “out” visto che avevo pianto profondamente, il mio predatore si era calmato e potei esprimere chiaramente a David cosa vedevo della situazione. Non rispose niente e arrivò la sera.
Più tardi si sedette accanto a me e mi disse “Forse bisognerebbe che tu ti metta in discussione seriamente riguardo a tutto ciò che stai proiettando su di me !”
Gli ricordai le furbizie della predazione e a quel punto si mise a fare una sceneggiata come il giorno precedente urlando e gesticolando !
Questa volta era troppo, la rana in me perse le staffe avvertendomi di non cadere sotto il cartello “sono responsabile di tutto per cui devo tollerare tutto dell’altro, fare solo il lavoro su di me e sul mio controllo”. Iniziò a gonfiarsi mano a mano che quella di fronte si gonfiava e scoppiò di rabbia !
Avevo coscienza che questa eruzione mi proiettava in una sceneggiata messa in scena dai tecnici dell’involuzione !
Era come un duello, ci scambiammo uno sguardo assassino. Questo mi fece rendere conto dell’ampiezza del conflitto che non si svolgeva solo in questa casa ma su differenti livelli di realtà. Sapevo che in 4°densità SDS ci stavamo facendo guerra veramente !
Uscii, presi il furgone e mi fermai in una zona in mezzo alla natura per piangere. Su questa stessa scia ricevemmo una risposta da Sand e Jenael a cui avevamo chiesto aiuto. Avevano scelto di rompere ogni contatto con noi sino a che non avessimo concluso il nostro processo, quindi sin tanto che David non avrebbe contattato seriamente la sua parte predatrice e che io non avessi trovato la forza sufficiente (uscire quindi anche io dalle grinfie del predatore) per porre termine a questo stratagemma.
In quel momento percepivo le trappole delle altre programmazioni che sono l’attaccamento affettivo e la compassione. Sapevo che era assolutamente necessario che mi scrostassi di dosso queste trappole se volevo farla finita con questo risucchio di energia che permettevo con la mia paralisi emozionale.
Tanto più che i programmi nel loro insieme si attivano mutuamente, questo è uno degli aspetti che nutre il cerchio vizioso dell’asservimento ; per esempio, più mi attaccavo, più il mio senso di colpa aumentava e viceversa. Ciò era inerente alla struttura sinergica della nostra realtà psicofisica che il predatore domina perfettamente.
Sentivo aumentare questa pesante responsabilità. Dovevo fare una scelta prima di tutto di fronte a me stessa ma anche di fronte al gruppo, e anche alle numerose persone con cui avevamo interazioni.
In ogni caso, era urgente che uscissi da questo ruolo di beefsteak per il predatore che passava attraverso David !
Integrai un po’ più profondamente la realtà del ruolo specifico femminile che non ha niente a che vedere con qualsiasi atteggiamento “premuroso”. La rana deve prendere il toro per le corna ! Decisi di restare sola sino a che la situazione si fosse chiarita in me ; il furgone ora ben funzionante me lo permetteva.
Toccava così anche a David stare faccia a faccia col suo predatore. Poteva sia continuare a farsi sottrarre la sua energia oppure contattare il suo emozionale sino ad oggi chiuso a chiave a doppia mandata nelle sue valigie e alleggerirsene riappropriandosi della sua energia, per poter veramente metterla al servizio degli altri.
La donna che ha una capacità introspettiva e di rimessa in discussione naturalmente più sviluppata dell’uomo, può usare i suoi talenti per identificare il funzionamento degli ingranaggi della predazione in se stessa.
Di conseguenza ciò le conferisce le stesse capacità rispetto al mondo che la circonda.
E una volta che ha identificato il meccanismo che mette in atto IL SENSO DI COLPA (con cui il predatore la opprime quando lei si accorge dei programmi che la controllano), può uscirne e assumere il suo ruolo di iniziatrice sino in fondo. Poiché è solo quando la parte femminile si allinea con le sue capacità che può REALMENTE permettere alla sua controparte maschile (o anche non, visto che ha il libero arbitrio) il confronto col suo predatore e la metamorfosi che ne consegue. Questo può prendere la forma attuale che va in senso opposto al “cocooning” (bozzolo). Tale comportamento guidato da schemi di senso di colpa e di salvatore non fa che sprofondare l’altro nella sua atrofia.
“D (L) : Come dice mio figlio, quando si viene presi dalla pietà, quando si invia amore e luce a coloro che si trovano nelle tenebre o a coloro che si lamentano o desiderano essere “salvati” senza aver fatto alcuno sforzo, quando si risponde con gentilezza agli abusi e alla manipolazione, non si fa, alla fine, che accelerare la loro disintegrazione e facilitare la chiusura su se stessi ? Si accentua la loro discesa nel SDS ?
R : Conosci la risposta ! “
Laura Knight, l’Onde, Tomo II pag 44
La traversata del deserto o la quarantena
Realizzai che David ed io eravamo in qualche modo messi in quarantena sino a che non ci fossimo chiariti con i nostri rispettivi predatori. E io stessa avevo messo simbolicamente in quarantena David per la stessa ragione.
“La quarantena (termine attestato in francese sin dal 1180 che significa “tempo di 40 giorni”) consiste nel tenere a distanza delle persone, animali o vegetali per un certo periodo. Questo isolamento sanitario forzato aveva come scopo di impedire la trasmissione di malattie ritenute contagiose ed è sempre utilizzato in caso di sospetto di questo tipo di malattie.”
Wikipedia
Ancora il numero 4 che gioca il suo ruolo rispetto ad un certo processo di fronte alla predazione e ci riporta ai famosi 40 giorni di Cristo nel deserto :
Nel Mc 1 ai versetti 12-13, lo Spirito spinge Gesù nel deserto nel quale viene tentato per 40 giorni da Satana, vivendo tra le bestie selvagge, e con angeli che lo servono.”
Wikipedia
Affrontando i miei démoni, nel corso di qualche giorno, ritrovai in effetti poco a poco una sensazione di autonomia e constatai con forza il ruolo ipnotico molto reale della predazione che agisce attraverso la coppia.
Mano a mano ebbi delle consapevolezze risultanti dalle mie introspezioni, passaggi emozionali, letture, scritti e interazioni con il mio ambiente circostante, riemersioni di fatti evidenti di fronte ai quali rimanevo cieca e non ero capace di vedere (nelle relazioni di coppia precedenti) se non dopo una separazione.
Uno degli elementi essenziali che emerse fu la constatazione di una “pigrizia” di David nel contattare le memorie che bussavano alla porta. In altri termini una forte resistenza che si manifestava con un forte controllo interiore sino ad oggi inconscio e che lo indirizza verso un percorso distruttivo completamente già segnato.
Ma come fa il predatore a riuscire così bene nella sua manovra ?
Ovviamente, più l’intensità della sofferenza aumenta, più l’umano rifiuta ciò che crede essere la causa esterna e più si allontana dal potenziale della liberazione.
Ecco il gioco di prestigio…
Si vive o no in un mondo in cui tutti i valori sono capovolti ?
I signori dell’involuzione si ingegnano a invertire la vera Conoscenza che emana dalla nostra Supercoscienza.
Conoscenza che ci permette di coscientizzare che il nostro mondo esterno è una scuola, una dimostrazione pedagogica di ciò che siamo attraverso la manifestazione dei nostri schemi e programmazioni interiori.
Al di là dell’attaccamento e del senso di colpa
Uno slancio profondo accompagnato da prese di coscienza regolari non mi lasciò alternative se non quella di mollare il peso di ciò che mi conservava in un funzionamento mantenuto dalla matrice artificiale. Molte credenze vi sono passate: progetto professionale, legame agli animali, legame con la famiglia, illusione di sicurezza, ecc... Il bisogno vitale di mollare la zavorra corrisponde alla grande svolta da SDS a SDA. Sperimentavo sino a che punto attaccarsi alle vecchie valigie ci appesantisce e ci prende energie e per contro lo staccarci ci fa fare un balzo in avanti e ci apporta energia.
Se mi ero separata dai miei “beni” che ingombravano fienili, garages e simili (i cavalli) così come le mie vecchie abitudini alimentari, permettendo che un nuovo impegno nella condivisione dell’informazione prendesse forma, David storceva il naso nell’attuare le nostre prese di coscienza in questi diversi campi.
Nei nostri anni di vita comune, il mio distacco avvenne anche attraverso delle messe in vendita che permisero un reddito minimo (RSA) e ad oggi non possiedo più niente di valore che riguarda la mia vita passata.
David aveva dei prestiti da rimborsare e non riusciva a disfarsi dei suoi libri sulle costruzioni, dei suoi cavalli, della sua auto (che è sempre in riparazione e simboleggia il vecchio cammino della vita individuale !).
Lavoravo duramente per frenare questa esigenza spesso ripresa dal mio predatore e che si manifestava col controllo. Sino ad oggi mi dicevo che se vivevamo veramente insieme, questo squilibrio era normale, mi permetteva di lavorare sulle mie paure della mancanza e la ruota avrebbe girato. Ma la ruota non girava mai veramente...
Quindi ecco, mi ero data la possibilità di tirarmi fuori dalle maglie ipnotiche messe in atto dalla predazione attraverso la coppia ed ora vedevo una enorme presa energetica. David non volendo contattare le sue emozioni poco piacevoli (attaccamento, paura della mancanza, ecc…), permetteva al suo predatore di introdursi nelle sue faglie e far sottrarre energia a lui e al suo ambiente circostante.
Certo, questo fa parte della mia bolla di percezione e contribuisce al mio apprendimento, e la parte umana (non predatrice) di David non ha alcuna intenzione malvagia verso di me, ma tale prova consiste nel VEDERE il gioco della predazione, e una volta visto, agire di conseguenza.
Se col senso di colpa e l’attaccamento, persevero nel nutrire questo schema “mamma-bambina” dando la mia energia, lui non potrà trovare la SUA energia per incamminarsi su questo cammino. Diventa un regalo avvelenato !
Fuggendo dal lavoro del distacco, mi diventa impossibile contattare la mia vera forza femminile, per cui contribuisco a mantenere la forza maschile imprigionata.
Ero accompagnata dalle letture di Laura Knight riguardo l’estensione della perversione e delle possibilità di programmazione o Mind-Control. Dopo qualche giorno, contattai una profonda tristezza scoprendo sino a che punto la realtà di questo mondo fosse legata a ciò che noi due attraversavamo… Parallelamente cominciai a sentire installarsi una forza interiore, il senso di colpa mi faceva vacillare meno.
La situazione diventava chiara : se David persisteva nel fuggire dal vedere quanto il suo predatore aveva presa su di lui, mi dovevo assumere la pesante responsabilità del ruolo femminile, dovevo considerare di porre fine a questa relazione di cui la predazione si serviva sempre più abbondantemente.
Quel giorno ebbi un compito dal mondo esterno : accogliere una famiglia che voleva incontrare Haim, il puledro che avevo messo in vendita.
Quando terminò l’incontro, indovinate chi arrivò ? David ! Anche lui aveva trascorso più giorni in ritiro senza uscire da casa e mi raccontò che aveva preso coscienza della negazione che aveva avuto riguardo il suo controllo e dell’ampiezza del sistema di predazione al quale il suo predatore personale partecipava. Faceva riferimento all’inaugurazione del Nuovo Ordine Mondiale nel tunnel di Gothard.
Si mise anche a piangere (cosa estremamente rara) coscientizzando, durante il nostro scambio, l’orrore della sua programmazione ricordandosi di un’esperienza che ebbe con un coniglio infestato di zecche che era stata il fattore scatenante di una riconnessione con le sue emozioni represse.
Benché sperassi sinceramente che avesse avuto un profondo scombussolamento in lui che gli avrebbe permesso di vederci più chiaro, io rimanevo in guardia poiché conoscevo la bestia !
Sapevo che David era onesto nei suoi propositi ma sin dove sarebbe arrivato per allinearsi con ciò che percepiva ora ? Il predatore non è che stava usando ancora i suoi giochetti per fargli credere di aver superato uno scoglio impedendogli così di arrivare fino in fondo ?
Quel giorno fu il giorno del Santo Predatore : il 14 luglio portatore di memorie di vittoria rispetto alla monarchia assoluta durante la Rivoluzione Francese. Vittoria in verità appartenente al mondo SDS, come l’orrore del giorno prima: gli attentati di Nizza di cui David mi informava dei fatti.
Riassumendo :
Dopo aver avuto conoscenza dell’esistenza del potenziale inscritto nella genetica femminile, mi sono immersa nei miei numerosi programmi che mi impedivano di assumere il ruolo associato a suoi codici.
Ho potuto constatare le conseguenze sociali dovute alla rinuncia delle donne rispetto al loro potere e il non riconoscimento da parte della maggior parte della società. Da qui, ho visto la mia responsabilità riguardo l’accesso alla Conoscenza e al suo vissuto nel processo di liberazione dell’umanità.
In effetti, tale potere è una vera scienza delle emozioni che con la divulgazione e la comunicazione della Conoscenza viva, offre all’umanità una possibilità evolutiva.
Per accedere a questo potere ho compreso che era necessario che mi disidentificassi da tutti i programmi che il sistema SDS ha messo di traverso sulla mia strada : quello della vittima, della ribelle, della salvatrice, della madre possessiva, e da tutti quelli che inducono il senso di colpa e gli attaccamenti.
Tale comprensione mi aiuta ad integrare più profondamente la dimensione SDA e mi permette di rivelare il vero volto del predatore e identificarlo nel gioco delle forze universali.
Alla fine contatto il potere del leone ben piantato sulle sue quattro zampe che mi trasmette il potere di stroncare il mio predatore e quello dell’altro.
Il tempo non esiste...
O piuttosto : il tempo come lo concepiamo noi (lineare), non esiste.
Esiste ovviamente ma in forma ciclica in numerose densità, poiché è una chiave essenziale che contribuisce alla manipolazione del tempo illusorio della razza umana con la scritta SDS.
Ecco un buon esempio che illustra quanto sia facile dalla 4D SDS predire un evento 16 anni prima nei minimi dettagli :
Trump election predicted by the Simon’s
Forse vi state chiedendo : “Ma perché questo tema che c ‘entra come i cavoli a merenda ?”
Succede che le avventure raccontate in questo capitolo illustrano perfettamente il fenomeno ciclico del tempo e le tappe chiave che si ripetono, dandoci così l’opportunità di approfondire l’integrazione della Conoscenza in ogni ciclo.
Il periodo dell’intreccio dei due cicli di schemi di maggiore predazione nella coppia è per noi portatore di un grande insegnamento riguardante il modo con cui le leggi Universali si esprimono attraverso le nostre esperienze in questa 3°densità.
E’attraverso l’impregnazione sino nelle nostre cellule e il risveglio dei nostri geni di tale Conoscenza, che possiamo ampliare il nostro campo di visione e accedere a tutta un’altra realtà di manifestazione del tempo, quella che corrisponde all’esistenza di 4°densità.
Tale ampliamento di percezione ci permette anche di considerare come reale la facoltà del sistema di controllo di 4D di usare senza scrupoli la manipolazione di questo parametro per impedire all’individuo di superare dei livelli di coscienza.
La manipolazione del fattore tempo può essere effettuata sia globalmente agendo sui fondamenti della matrice artificiale :
“Un calendario è uno strumento di programmazione. Esso programma la cultura, la gente, la società che se ne serve. Crea un ciclo retroattivo tra lo spirito di colui che lo utilizza e il suo programma. La natura del calendario determina la natura della società. (…)
Ogni 7 albe e tramonti, quasi tutta la popolazione mondiale spinge il bottone “ripetere” della propria vita e continua a ripetere tutta la sua esistenza con lo stesso schema/programma come un disco rotto. (…)
Il peggio è che siamo stati ben indottrinati dal sistema settimanale dove ogni più piccolo aspetto della società moderna, dalla scuola, gli stipendi, i programmi TV viene chiuso a chiave in modo irreversibile.”
Jose Arguelles, Stopping Time, bistrobarblog
O anche tale manipolazione diventa più precisa e mirata intervenendo sui passati e futuri che costituiscono il cammino di un’anima.
“D : (L) …Se loro dovessero tornare indietro nello spazio-tempo e modificare un evento del nostro passato, tale modifica influenzerebbe istantaneamente anche il nostro presente ?
R : Ciò si è prodotto e si produce ancora, ancora e ancora.
D (L) : Allora lo fanno costantemente, senza sosta ?
R : Non ne avete semplicemente coscienza; e non avete alcuna idea delle implicazioni !!!
D (L) : Iniziamo ad averne in piccolissima parte ! Già, piccolissima ! (T) Le implicazioni vanno dalla facoltà di andare e venire nel tempo, dall’uscire dal tempo e dal manipolarlo a piacere. (J/L). E questo va da ciò che ci fanno a quello che ci faranno e ancora e ancora. (L) Detto in altre parole, la nostra unica speranza in questa situazione maledetta è di uscire da questo livello di densità. E’ciò che dicono, a sentirli.
R : Non ci siete lontani.
D (L) : Altrimenti è come se fossimo in un libro (elettronico…ndt), bloccato sul tasto Replay per sempre, e l’Olocausto potrebbe riprodursi in eterno e noi saremmo, sapete…Gengis Khan, Attila l’Unno…ancora e ancora infinitamente. (T) Siamo bloccati in un circolo temporale; ci tengono in un circolo temporale.
(J) Siamo in un loop temporale ?
R : Si
D (D) : L’umanità ha ritenuto necessario fare appello alla nozione di tempo per una ragione o per un’altra. L’unica ragione che io riesco a vedere è il fatto di disporre di riferimenti, come nelle comunicazioni verbali o scritte…
R : Meccanismo di controllo.
D (T) : C’è un modo per rompere questo meccanismo di controllo ? A parte il passare in 4°densità ?
R : NO”
L Knight, L’Onde, Tomo III, pag 184
Quindi questa programmazione, che sia globale o più mirata ha come scopo di orientare l’individuo verso uno dei cammini SDS affinché non opti per la direzione SDA. Questa deduzione corrobora perfettamente alcune percezioni della nostra vita quotidiana che prima ci era impossibile osservare, poiché ci erano inconcepibili…
Ciò che accade con questo capitolo è che l’individuo stesso è portatore di questo intreccio di linee temporali : quando Hélène aveva scritto tutto quello raccontato prima (che risale a 5 mesi prima della pubblicazione), malgrado tutto qualcosa non era ancora completamente risolto ; la predazione manteneva ancora sospesa la possibile complementarietà nella coppia.
L’impazienza e l’esigenza immergeva Hélène nella volontà di risolvere tale divergenza finalizzando questo testo dove David avrebbe apportato la sua parte ripartendo anche lui su un nuovo piano.
Ma gli avvenimenti non seguirono i suoi piani: più lei VOLEVA la riunificazione, più David stava alla larga…
Ritornando dall’Oceano Atlantico, dai Paesi Baschi ebbe luogo il secondo ciclo che si ricalcava esattamente sul primo : i giochetti dei predatori, il carico emozionale, i cedimenti, tutto questo si ripeteva nell’identico modo, a parte che Hélène non riattraversò con tanta intensità il suo pacchetto emozionale attivato dal suo attaccamento, il suo senso di colpa e il suo controllo.
Quanto a David, questo secondo ciclo gli offriva l’occasione di rientrare in porto. Poteva immergesi con maggiore intensità e volontà nell’incontro della VERA IDENTITA’ del suo predatore.
Se questo testo è rimasto bloccato nel suo scritto e pubblicazione, fu per una buona ragione : bisognava vivere questo secondo ciclo, questo “repeat” per deprogrammarsi con più efficacia da alcune limitazioni. Tutto ciò coscientizzando che questo tempo ciclico non è insignificante sia per la manipolazione SDS sia perché è un modo di manifestarsi della nostra Supercoscienza. Essa ci spinge a imparare ri-sperimentando senza sosta la problematica sulla quale ci spingiamo sino ad una vera svolta.
Per cui con il lavoro del “due in uno”, su questo testo che riuniva i due cicli, fummo condotti a comprendere prima di tutto che il tempo così come lo concepiamo non esiste e come imprigionati da una visione lineare di questo, non possiamo aprire gli occhi sull’aspetto ciclico che può assumere e che forma in prima battuta le sbarre della nostra prigione.
Così, munendoci dei nostri occhiali “tempo ciclico” la storia divenne molto interessante. Comprendevamo che non c’era un futuro già tracciato verso un destino, ma una moltitudine di potenziali futuri che si formano con una infinità di ramificazioni che ci vengono proposti. Il modo con cui si presentano, dipende dallo stato di coscienza con il quale attraversiamo gli eventi quotidiani.
Così, delle diramazioni orientano l’individuo sia verso un destino entropico (SDS) sia verso un destino evolutivo (SDA).
E guarda caso, retrospettivamente, era la quarta volta che una crisi di tale intensità si ripresentava sul nostro cammino, e iniziammo il nostro quarto anno di vita in comune !
I cicli si ripetevano, era il momento di cogliere l’opportunità di ricadere sulle nostre quattro zampe, permettere alla Coscienza di scendere ancor più profondamente nelle nostre cellule ATTUANDO le nostre comprensioni nella materia.
Uscire quindi dalla chiusura del tempo lineare che nasconde dei cicli che si ripetono, simboleggiato dall’Uroboro così come viene raffigurato come un piccolo coccodrillo Sud- Africano che si morde la coda per proteggersi !
E’ tempo di mollare la protezione illusoria del carapace rettiliano per uscire dal ciclo…
Così come la tecnologia degli esseri SDS di 4°densità permette loro di viaggiare nel tempo e loro si permettono di influenzare gli eventi di una vita, così essi possono anche accentuare un avvenimento traumatico nell’infanzia di un individuo in particolare azionando, attraverso il Mind-Control, programmi dell’entourage.
E’ molto probabile che il sistema di controllo di 4D, avendo identificato l’urgenza nella nostra coppia, di voler superare un gradino di coscienza che avrebbe rischiato di orientarci verso una delle ramificazioni di un futuro SDA, non si sia privato di intervenire.
Per esempio, in Hélène ampliando la paura dell’abbandono e il senso di colpa, e in David la ferita del rifiuto e la sua propensione all’autismo.
Avendo quindi preso cura di amplificare a monte l’intensità del programma voluto, gli era sufficiente, al momento opportuno, spingere su un tasto del telecomando per attivare l’opzione “controllo troppo, bisogna che mi rimetta in discussione affinché l’altro non mi abbandoni…” o anche… “Il mio entourage mi rifiuta perché non accetta la mia diversità, allora che vadano a quel paese ! Sono abbastanza forte per continuare il mio percorso senza loro !”
La giostra karmica
Tuttavia, pur con tutta la loro tecnologia, i Grigi al servizio del popolo rettiliano non possono fare niente contro la Legge Universale di retrocausalità che si potrebbe tradurre così : “Non hai colto il messaggio ? Non è grave, la lezione si ripeterà. Non hai ancora colto ? Ok, diventerà ancora più intensa ! “
Retrocausalità : Si ratta di separare la causalità dal senso ordinario del tempo e quindi affermare che la possibilità di una causa futura abbia un effetto nel passato, o in altre parole rimettere in causa l’assioma secondo il quale ogni causa precede a livello temporale il suo effetto. Si tratta di un problema simile, ma distinto dalle speculazioni sul viaggio nel tempo.
Wikipédia
Dobbiamo comprendere che le proiezioni del predatore basate sulla sua consueta strategia, ci arrivano da un futuro anticipato per influenzare le nostre emozioni presenti modificando il nostro passato. In questo modo rinforza la sua strategia che determina il nostro passato, ossia il nostro condizionamento SDS.
E’ quindi un insistente invito a prendere coscienza dei diversi aspetti della temporalità, specialmente ciclica e karmica che accompagnano le nostre esperienze e anche la possibile manipolazione del tempo…
Proprio come il pompom della giostra, possiamo cogliere la nostra chance ad ogni giro, ma colui che non trova in sé “la forza del leone” che ad un certo punto lo spinge a fare il balzo, finisce per disperarsi e anche di non alzare più le braccia.
Un certo Nexus Seven che scrive nel “Top secret/Demon” spiega questo fenomeno :
“…Vivremo la storia negativa che si sta profilando, o ci stiamo proiettando verso un nuovo futuro, una nuova storia ?
Il serpente si morde la coda quando l’Omega termina il gioco e lo ricomincia come Alfa (…) ? Il ripiegamento ad anello è il raccolto arato. L’Uroboro può smettere di mordersi la coda e passare alla spirale successiva dell’evoluzione ? Se tutto va bene e l’esito è positivo, il cerchio si romperà ed un nuovo futuro, vergine e imprevedibile, nascerà (…).
Se invece le cose vanno male, il cerchio rimarrà chiuso e il vecchio futuro si ripeterà un’altra volta.”
Laura Knight, l’Onde, Tomo III, pag 196
Viste le informazioni, sommate al sentire che oggi siamo in grado di contattare, diventa sempre più chiaro che ognuna di queste quattro fasi (i quattro momenti di crisi della nostra relazione) sono state oggetto di una manipolazione per mantenerci prigionieri nei nostri schemi con la percezione lineare della nostra realtà: impossibile balzare fuori dal cerchio chiuso su se stesso !
Ma se alla fine, a furia di allenarsi ci si connette a quella forza che ci rende capaci di osservare lo stratagemma e di coglierne l’insegnamento, allora il cerchio si apre e si trasforma in spirale. La giostra finalmente integra una realtà pluridimensionale, è sempre ciclica ma quanto meno evolutiva.
In questo modo penetriamo l’atemporalità della Supercoscienza, il presente della creatività, e diventiamo inafferrabili alle grinfie del passato e del futuro programmato dall’ego-predatore.
Dunque, in questo tempo cruciale, la comprensione degli eventi andava chiarendosi sempre più, non era questione di giudicare se un determinato percorso fosse buono e un altro cattivo, era questione di fare una scelta.
Per Hélène, la scelta di allinearsi alla volontà della sua Amasutum (giunta in SDA che aveva deciso di rivivere l’avventura SDS come altre anime), rischiare ancora la sua pelle ovviamente per fare “meglio” della volta precedente e rispondere ai messaggi lanciati in mare da anime che non sanno come fare per uscire da questa trappola ciclica.
Questo la riportava ancora una volta a trovare la chiave in lei, e non lottare più contro quella scelta iniziale (contro se stessa) rifiutando di condividere questa barca…
E se David sceglieva di cogliere la sua opportunità, quindi rimanere anche lui sulla barca aveva urgentemente bisogno di allinearsi al rigore del 4 portatore di energia di trasmutazione per passare dalla cruna dell’ago…
Il seguito nella terza parte !
David & Hélène
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