Capitolo X, 2° parte - Ricapitolazione

 

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Pur avendo già esplorato nella prima parte di questo capitolo, gli strumenti di programmazione che la matrice utilizza per risucchiare energia attraverso il condizionamento “coppia”, sentivo il bisogno (parallelamente agli stati emozionali che vivevo) di scavare ancora di più… Esistevano diversi tipi e origini di attaccamento ? Come agivano sulla coscienza ? Qual’era la vera posta in gioco sulla coscienza per il sistema SDS ?

Immergendomi in un processo di ricapitolazione, la mia comprensione ha potuto ampliarsi…

 

 

L’anima di David e la mia per l’ennesima volta si erano date appuntamento. Le memorie, riattivate dai nostri campi energetici che entravano in risonanza fisicamente, avevano provocato un geyser di informazioni karmiche nel mio organismo. Retrospettivamente, ho osservato che accoglievo i dati trasmessi dalle mie cellule con più o meno un rifiuto, soprattutto quando si trattava di indicazioni sulla polarità “carnefice” del mio partner.

 

Una parte di me non ci credeva. La mia visione stretta e lineare di 3° densità, non poteva concepire che David, questo uomo così sensibile, fosse capace di mettere in opera le atrocità alle quali avevo accesso attraverso gli imprinting cellulari lasciati da altre linee temporali. E pertanto avevo difficoltà a concepire che Hélène, questa donna robusta e determinata, avesse potuto lasciarsi rotolare nella farina così tante volte...

 

Ma è importante fare un passo indietro rispetto a questa interpretazione limitata dalla dimensione affettiva e insistere su un elemento importante : non solo Hélène e David erano implicati karmicamente in quanto persone, ma pure i loro frattali d’anime la cui frequenza SDS e SDA varia.

 

 

Dei cicli in un ciclo

 

Secondo i nostri concetti 3Densità, queste parti di noi vivono le loro esperienze in un passato o in un futuro, ma quando si ritira il velo del tempo lineare, gli eventi scorrono simultaneamente ! L’aspetto ciclico del tempo stravolge le nostre credenze. Per quanto mi riguarda, conferma l’intuizione che le lotte si svolgono nel mio corpo e allo stesso tempo hanno luogo in una sfera parallela non visibile.

 

Proiezione della nostra coscienza

 

La linearità del tempo deriva dal nostro punto di vista percettivo,

poiché vivendo più cicli nello stesso tempo rischieremmo di vivere

nella confusione.

Questa linearità è necessaria al nostro apprendimento.


HYPERLINK "http://autre.realite.pagesperso-orange.fr/3-8-2.htm" http://autre.realite.pagesperso-orange.fr/3-8-2.htm

 

Questa linearità è necessaria al nostro apprendimento, ma l’arrivo dell’Onda accelera il processo e ci spinge ad uscire dalla nostra visione separata e lineare della realtà.

Il nostro ritrovarci permise l’esplosione – o la rivelazione alla coscienza – delle nostre esperienze karmiche. Tuttavia, la visione oggettiva di questa realtà è limitata dai predatori che usano la loro facoltà ipnotica per mantenere efficacemente l’umano sotto la campana dei suoi programmi.

 

E’ solo quando David è partito che potei contattare il potere del canale della predazione che mi manteneva in uno stallo psichico. Con il mio emozionale continuamente sollecitato, mi era impossibile trovare l’energia necessaria per uscire dall’effetto ipnotico. Uno di questi effetti ipnotici, incoraggiato dal mio predatore, mi manteneva in una visione limitata della situazione. Per esempio, mi ricordavo senza sosta che avevo solo una cosa da fare : lavorare sulla mia parte che controlla, smettere di volere modificare l’esterno e dedicarmi a cambiare i miei propri programmi… Presto o tardi si sarebbe finito di “pagare” e avremmo potuto associare le nostre energie complementari.

 

Girare lo specchio verso se stessi, piuttosto che persistere a voler cambiare all’esterno ciò che si crede essere la causa dei nostri problemi, è una programmazione estremamente importante sul cammino SDA. Ma poiché il predatore possiede la facoltà di recuperare il suo impulso con l’esagerazione, le mie qualità , la disciplina e l’essere esigente si trasformavano in uno scacco che mi impediva di osservare l’insieme con oggettività. Era una delle conseguenze ipnotiche dei predatori…

 

D’altronde le ipoglicemie indotte dallo zucchero non c’erano più, ma quelle indotte da un canale di predazione erano frequenti.

“L’ipoglicemia è una concentrazione di zucchero nel sangue eccessivamente bassa, associata a sintomi che testimoniano un comportamento anormale del cervello" Wikipedia

 

Malgrado qualche sprazzo di lucidità, le mie capacità cerebrali erano ben ristrette. Il mio predatore, agendo in concerto con quello di David, azionava il programma “attaccamento affettivo” e contribuiva così a mantenermi nel sonno descritto da Ouspensky :

 

“Dicevo che un fatto di un’importanza prodigiosa è sfuggito alla psicologia occidentale, ossia : che noi non ci ricordiamo di noi stessi,viviamo, agiamo e ragioniamo in un profondo sonno, in un sonno che non ha niente di metaforico, ma che è assolutamente reale […] Frammenti di un insegnamento sconosciuto, pg 212

 

Occorreva che l’esperienza si riproducesse più volte a che le allerte della mia coscienza penetrassero nel mio carapace di programmazione : “addormentamento”. Questo si chiama apprendimento dell’anima !

Ecco come lo spiegano gli Aborigeni a Malo Morgan in occasione del suo periplo iniziatico in Australia :

 

“Donna guaritrice mi chiese : Capisci cosa significa “per sempre”?

- Si

- Ne sei sicura ?

- Si

- Allora possiamo dirti qualcosa di più. Gli umani sono solo degli spiriti in visita in questo mondo, e gli spiriti sono eterni. Gli incontri con gli altri sono delle esperienze e le esperienze sono delle relazioni eterne. Il Vero Popolo [gli Aborigeni] fa un giro completo di ogni esperienza. Noi non la lasciamo sfilacciata o incompiuta, come fanno i Mutanti [gli occidentali]. Quando te ne vai mantenendo in fondo al cuore cattivi pensieri verso una persona e il cerchio non è chiuso, la cosa si ripeterà più tardi nella tua vita e soffrirai non una sola volta ma più e più volte sino a che tu non hai imparato la lezione. E’ bene osservare cosa succede, imparare e mettere giudizio“ Messaggio dagli Uomini Veri, pg 142

 

 

Visitare questo vasto programma, strato dopo strato, mi permetteva di frantumare il mio stato di sonnolenza e di non lasciare sfilacciare l’esperienza. La chiusura del cerchio mi permise di recuperare la mia energia e la mia capacità pensante. Questa fase di riappropriazione della mia lucidità fu rinforzata dalla rilettura di tutti i capitoli dell’Epopea della Coscienza.

Questa ricapitolazione – esercizio che secondo gli insegnamenti di Don Juan, è essenziale all’apprendimento che consiste nel VEDERE al di là del velo – mi permise di prendere coscienza dello stratagemma ricorrente che installava il predatore di David. “Ti lascio credere che la mia parte SDA sia sveglia, ma la faccio tacere mantenendoti nella speranza che ci sia o che riappaia…”

 

Ho percepito allora il quadro con molta più lucidità : stavo vivendo una serie di cicli che facevano loro stessi parte di un grande ciclo. E grazie alla ripetizione di quelli di prima e all’applicazione degli insegnamenti che mi avevano portato, il grande ciclo poteva alla fine concludersi.

 

Ecco qualche estratto scritto da David nei capitoli precedenti :

 

…Come dicevo sopra questa (la realtà SDS) è forte nell’arte della manipolazione e la soggiogazione, tutte le tecniche usate dal predatore sono manipolatrici, perché ci tengono sotto la sua influenza senza che possiamo renderci conto né della sua esistenza né della sua tattica ( almeno che non si abbia la capacità di fare uno sforzo). Capitolo V – Il predatore smascherato

 

E’ all’incrocio dell’esperienza e delle emozioni che si gioca prima di tutto la mia sorte come quella di numerosi umani. Il crogiuolo delle emozioni mi ricorda che queste mi fanno giungere le loro preziose informazioni che mi immergono nel brodo della Conoscenza vivente. Poiché senza l’accoglienza delle emozioni, è l’apogeo della razionalizzazione e del regno dell’emozionale tirannico (poiché rimane nell’ombra). Quindi non c’è vera alchimia, ma solo delle mezze conoscenze…

 

Intravedo in me in quale modo si è costruito questo riflesso di un intelletto chiudendomi in una torre d’avorio. Quando mi ci trovo dentro non vedo più niente o quasi ! la predazione mi incolla le orecchie sulle quali proietta il film della mi sufficienza. Il fatto di poter discernere questo isolamento è molto spiacevole. Pertanto le persone vicine attorno a me mi incoraggiano, mi ricordano a volte con fermezza (quello che dovrei fare io col mio predatore), l’importanza di permettermi di sentire le mie ferite, di appoggiarmi sul vissuto e suoi loro messaggi.

[…]

Questo vero scena teatrale mi conferma che se non prendiamo conoscenza del gioco dei predatori, non possiamo farlo a pezzi in noi e rimaniamo ineluttabilmente i burattini di questa messa in scena assai perversa che agisce permanentemente !

Il distacco che si approfondisce con l’accettazione, si affina con la scrittura. E lì come per magia, il mentale ritornato al servizio della coscienza, permette di fare emergere l’edificio delle comprensioni.

[…]

Quale senso si nasconde dietro la mia esistenza ?

 

Questo segreto si trova nel vissuto quotidiano.

Imparo ogni giorno che è questo quotidiano, ricco e sottile, che nasconde la vera Conoscenza. Ma non posso aprirmi senza accogliere la realtà predatrice in me. Mi occorre conoscere perfettamente come questa agisce perché questo apprendimento è la chiave di lettura essenziale ; altrimenti è chiaro che la musica della vita mi arriva falsificata.

 

Mi rendo cono dell’importanza di una vigilanza in ogni momento, è questo lo stato della Conoscenza, uno stato in cui sono vivo e all’erta, pronto ad accogliere il flusso permanente dell’evoluzione… Senza questa vigilanza e molta perspicacia, gli aghetti della predazione orientano sistematicamente l’informazione e l’energia vitale della matrice umana nelle fauci della matrice artificiale. Dopo ogni presa di coscienza acquisita, occorre rimanere in guardia per non essere riprogrammato dal proprio predatore o dalla predazione esterna, poiché tutti questi programmi agiscono su più piani. […].

Allora l’azione che si impone a me (nel senso di raggiungere una coerenza più grande superando la logica egotica) è di fare il salto che consiste nel mollare tutti i vecchi riferimenti che mi imprigionano nello stampo SDS per disidentificarmi dal mio predatore...

[…]

L’accettazione della mia impotenza di fronte alla morte del coniglio mi permette di comprendere l’ampiezza della programmazione. Prendere coscienza di questa situazione richiede di contattare un’enorme sofferenza che è associata alla programmazione, una sofferenza che è accumulata nelle memorie che sono sotto il controllo di questa programmazione.

In realtà è un agglomerato di programmi che è collegato a numerose memorie. La sofferenza è una sorta di barriera per raggiungere il programma associato.

E il sistema SDS ha previsto altri programmi che creano degli ostacoli supplementari sul cammino della coscientizzazione. Sono quelli che ci ordinano di fuggire dalla sofferenza.

Questa tappa fu per me iniziatica. Fa parte delle vie che mi hanno portato verso la realtà SDA e che mi hanno permesso di iniziare una mutazione profonda degli schemi della predazione.

 

Oggi, associata all’integrazione della parte femminile del potere alchemico, questa tappa mi permette di conoscermi meglio e di sapere che IO NON SONO il mio predatore.

 

Questo coniglio che è passato dall’altra parte in mia presenza, mi ha condotto in fondo al terreno emozionale e intuitivo e attraverso la connessione con la mia capacità di accettazione, mi aiuta a far passare a mia volta la testa attraverso il velo dell’illusione…” Capitolo VI – L’Arca dell’alleanza dei mondi

 

Il racconto delle esperienze e prese di coscienza di David è estremamente ricco e offre una visione di insieme e precisa sugli ingranaggi della macchina involutiva. Tuttavia già qualche giorno più tardi, il predatore dall’intelletto esacerbato regnava di nuovo sul suo regno e la qualità di scambio che avevamo potuto gustare, spariva.

Allora, questa percezione era dovuta alla parte SDA di David che aveva avuto appena il tempo di prendere un soffio d’aria sulla superficie dell’oceano SDS ? O invece il predatore-psicopatico che sa mimare alla perfezione le prese di coscienza di una persona che ha il sincero desiderio di risvegliarsi ?

Senza dubbio le due polarità erano all’opera…

 

Ed io ci avevo messo tutte le mie “speranze” nella capacità di risveglio di David che avrebbe permesso alla fine alla sua parte evolutiva di esprimere il suo potenziale creatore. E’ in questo modo che mi agganciavo alla menzogna del suo predatore… Ho anche rivisto, in questa ricapitolazione, alcuni passaggi che ho scritto :

 

La scena che si tramava sotto i nostri occhi era per noi due, la conferma che David aveva potuto superare la barriera del giudizio e togliere il velo opaco sulle sue memorie inquisitrici, e con le sue emozioni e la sua intuizione trovare la sua chiave femminile.

L’essenza del “Cagot iniziata in noi” poteva essere nutrita e indicarci l’Arca dell’Alleanza, il passaggio che collega la riva SDS a quella SDA.

[…] Il processo alchemico che consiste nel trasmutare l’energia SDS (il piombo o l’energia rettiliana) in energia SDA (l’oro o energia leonina) può ora operare nella nostra genetica.

Attraverso la continuità dei suoi insegnamenti pedagogici, la Coscienza Universale ci dimostra a che punto l’energia femminile e maschile siano complementari per materializzare l’Arca che ci conduce verso un’altra realtà, quella in cui termina la ripetizione ciclica dell’esperienza di 3°densità…” Capitolo VI : L’Arca dell’alleanza dei mondi

 

[…] Pertanto sentivo che qualcosa non collimava, la vita non smetteva di inviarci degli eventi, ma occorreva che giungessi alla fine del processo perché mi rendessi conto dello stallo.

Il problema del veicolo che non parte simboleggia un ostacolo nel nostro spostamento di coppia sul nostro cammino di vita.

Questa anomalia persiste perché c’è un falso contatto, una cattiva connessione tra il polo femminile e il polo maschile. Quindi la produzione di calore necessaria per partire non può avvenire.

Molto bene, abbiamo una pista, ma come rimediare a questo squilibrio ? Non dovevamo sforzarci di ritrovarci “calorosamente” (che in ogni caso sarebbe impossibile con la predazione che si immischiava !) ?

[…]

Un elemento importante in questi segnali, sia che fosse nella realtà o nei sogni, è che ciascuno dalla propria parte deve occuparsi del proprio fuoco. Naturalmente è essenziale vivere questo processo individualmente, ma il nostro veicolo, che d’altronde è il punto di partenza di tutta questa combustione cerebrale, emozionale e spirituale ci invita ad andare più lontano… A considerare il “falso contatto”, il bisogno di riconnessione di queste energie patriarcale e matriarcale per poter generare di nuovo questo Fuoco primordiale necessario per partire.

[…]

Mentre mi chiedevo “Cosa devo fare con tutto questo ?“, l’impiegato comunale tentava di far partire un decespugliatore sulla strada proprio davanti la finestra… Ciò è durato circa una decina di minuti alternati a momenti di tentativi di aggiustamenti a ingiurie mentre si accaniva sull’attrezzo. In seguito apprendemmo che il decespugliatore dovette essere portato dal tecnico per essere riparato !

Avevo sotto il naso qualcuno che si sforzava di fare partire qualcosa mettendovi tutta la sua energia, per alla fine essere spossato e in collera. L’attitudine da adottare iniziava a prendere forma. Il parallelismo era evidente poiché riconoscevo perfettamente la sua ostinazione a volere, volere, volere partire a tutti i costi ! Il mio impulso originale veniva così recuperato dal predatore che mi manteneva in una rigidità del tipo “Bisogna arrivarci”. Quindi poteva installarsi frustrazione, collera ed esigenza. Elementi per spossarsi e nutrire i propri demoni…

 

Smettere di forzare le cose… Visto che eravamo due inquilini nello stesso uovo, si trattava piuttosto di accettare che si potesse stabilire un ritmo a due e che il guscio dell’uovo potesse rompersi progressivamente. Ecco ancora la stessa lezione che si ripeteva, con gli stessi sintomi emozionali, ma indotta attraverso strade diverse. Capitolo V : La trappola bruciante e l’alchimia di coppia

 

Il mio apprendimento consisteva nell’identificare come agiva la mia parte predatrice per permettere il ripetersi di questi cicli e il risucchio di energia conseguente.

 

 

Perché mi agganciavo così a questa menzogna?

 

Di fatto conoscevo la risposta : a causa dell’attaccamento !!!

Ma vederlo è un conto, e tirarsi fuori dalle sue grinfie è un altro…. E’ per questo che ebbi il bisogno di approfondire ancora questo programma studiando intuitivamente i differenti livelli di attaccamento che agiscono sull’umano.

 

La mia relazione con David e il mio incurabile impulso a volerlo salvare mi hanno permesso di dedurre che esistono almeno tre strati di attaccamento :

 

- Il primo è quello dell’attaccamento animale che proviene dai condizionamenti della terza densità d’esistenza. E’ l’istinto di sopravvivenza dettato dal cervello rettiliano. La mia parte “femmina” è spinta a “riprodursi” con il “maschio”. Un impulso la esorta a cercare senza sosta il maschio perché non si senta in pericolo. Da parte sua, il maschio protettore è guidato dagli ormoni verso la femmina per assicurarsi il suo ruolo di riproduttore... E’ questo strato che suscita nell’umano gelosie, guerre, paure dell’abbandono, giochi di seduzione, voglia di avere dei bambini, cercare un lavoro per “assicurare” sicurezza materiale della propria famiglia, etc.

 

- Il secondo strato corrisponde all’attaccamento karmico. Questo legame che si riattiva quando due anime si ritrovano fisicamente, provoca delle risalite di memorie dal DNA cellulare, che si esprimono attraverso l’emozionale per, forse, arrivare alla coscienza. Queste rimonte sono il risultato di esperienze vissute in comune su altre linee temporali e hanno lasciato le loro impronte. Queste potrebbero amplificare o annullare l’attaccamento animale. Tutto dipende dall’attitudine di ciascun individuo a concludere il ciclo dell’esperienza.

 

- Il terzo strato è quello di un attaccamento multidimensionale. Si può comprendere la particolarità di questo attaccamento se si concepisce che delle anime possono essere legate da un contratto su un piano di coscienza allargato. Per esempio, un’anima che ha già percorso il processo karmico al servizio di sé sino al servizio agli altri, portando quindi in essa il piano del labirinto della Matrice, può decidere di ritornare “a divertirsi” nel grande gioco SDS per accrescere la propria esperienza e rispondere all’appello altre anime che vogliono uscirne. Per questo, essa sceglie di immergersi nell’oblìo imposto dalla Matrice a rischio di rimanervi ancora intrappolata.

 

E rapportando questa comprensione alla “coup-le attaccamento” con David, è certo che sono intrecciati i tre livelli. Pertanto lo strato animale – che non ho mai mancato di sperimentare nel passato - non è quello che ha avuto effetto su di me. Io che, nelle rotture precedenti provavo una gelosia distruttiva, per esempio con la paura che il mio vecchio partner cadesse nelle braccia di un’altra. Riconoscevo, certo ancora alcuni sintomi, ma ero strabiliata per la poca presa che ora avevano su di me.

 

L’attaccamento karmico, non è proprio quello che mi ha fatto star male, perché dopo essermi “innamorata” del mio carnefice, fu piuttosto un sollievo il momento della separazione.

 

Per contro, l’attaccamento proveniente dal “contratto d’anime” è ancora doloroso al momento in cui sto scrivendo queste righe. Io SO e SENTO che qualche parte in me conosce l’uscita dal labirinto. E non è la prima volta, cosciente o inconscia delle mie risorse d’iniziatrice, che cammino a fianco a David. Una grande paura di fallimento mi attanagliava nel corso della nostra interazione.

Era come se mi ripetessi senza sosta “questa volta ci devo riuscire!”

 

Questo contratto d’anima deriva da una memoria che è emersa a più riprese nel corso della nostra relazione che in un qualche modo la si può definire originale. E’ quella del gemellaggio descritto ne “le sfide inaspettate dell’uovo". Quando si conosce l’intensità della fusione che esiste tra due esseri che hanno preso forma dalla stessa matrice, si può prendere in considerazione la difficoltà di uscire da questa fusione.

 

Ho attraversato con intensità questa pena prima di poterla identificare. Ovviamente amplificata dagli altri tipi di attaccamento e anche dalla mia autocontemplazione (che mi fa soffrire all’idea che l’altro possa soffrire).

 

Ma il contratto non è più rinnovabile, si arresta in questa fine dei tempi. E’ l’ultimo ciclo prima del grande volo ! Ciò che è primario e vitale per la mia anima è che non mi lascio più distrarre nella mia ricerca da nessuna forma di attaccamento per uscire dal labirinto .

 

D’altronde, nel corso dell’incontro a Vicdessos, quando affermai al mio mondo esterno che i nostri cammini si dividevano, la mia parte attaccata a David giunse ancora a dubitare di questa decisione…allora chiesi dei segnali.

Prima di lasciare il gruppo e la valle, forti angosce cominciarono a salire in superficie rispetto al fatto di ritrovarmi da sola di fronte a me stessa, di fronte al mio predatore. Ebbi allora il bisogno di attraversare coscientemente questa marea emozionale. E questo si concretizzò con l’esplorazione di una grotta.

 

 

Mi sentvoi molto attratta dalle cavità rocciose di questa regione che, all’epoca, avevano accolto molti Catari. Partii alla scoperta di una di queste, chiusa al pubblico da una grande sbarra. Oltrepassarla fu la prima parte di questa iniziazione. Poi, camminando in questi immensi corridoi, cercavo di silenziare la mia parte frontale per osservare ciò che accadeva in me in questo universo selvaggio e oscuro (svilupperò le mie comprensioni concernenti le paure del buio, che si sono esacerbate in questi ultimi tempi, nella terza parte di questo capitolo).

 

Quando arrivai al termine della mia camminata, in un punto morto, sulla parete di fronte a me c’era scritto “DAVID”…

Il messaggio non poteva essere più chiaro ! A partire da questo momento, anche la mia parte che si agganciava ancora alle credenze SDS e alla sua autocontemplazione ebbe la sua risposta. La mia relazione con David portava ad una strada senza via d’uscita !

 

 

Anche se attraversai ancora dei tumulti emozionali, il dubbio non aveva più posto. Tutte le parti di me SAPEVANO ora che questa decisione era quella buona. Era la migliore che potessi fare nell’interesse della mia anima e della sua.

 

David è ora di fronte a se stesso, ed è forse esattamente ciò di cui ha bisogno per trarre profitto dalle conoscenze contenute in questo contratto d’anima…

 

Una cosa è certa, ed è che il lavoro di gruppo a orientazione SDA può avere un effetto propulsivo per colui che cerca, ma inversamente, questa situazione può diventare una trappola per colui che ha bisogno, prima di tutto, di trovare in se stesso la convinzione e la disciplina dello sciamano… qualità richieste per costruire la Forza interiore, terreno di germinazione per il seme SDA.

 

Altrimenti, ed è ciò che è successo a David, il suo predatore prende il sopravvento e usa “il suo umano” come canale di predazione per sottrarre energia al gruppo e limitarne l’avanzamento.

 

 

Un predatore divoratore di coscienza

 

Ciò che chiamiamo “canale di predazione” è un sistema di “foraggio” interdimensionale che permette alle entità che governano l’umanità di accedere ad una risorsa energetica importante. Così come l’umano perfora la crosta terrestre per estrarre petrolio, l’essere di 4°densità SDS deve applicare un sapere molto preciso e specifico per mettere in opera la sua tecnologia di pompaggio.

 

Le entità SDS estraggono quindi dalla densità inferiore alla loro, la loro sostanza nutritiva. Ma questo risucchio non ha come unica funzione di essere una sostanza alimentare, bensì permette anche l’asservimento delle anime che rischierebbero di risvegliarsi grazie al terreno di sperimentazione che offre la 3°densità. Questo diventa uno step della metamorfosi o anche l’incrocio dei cammini del servizio di sé e del servizio degli altri.

 

Ecco una serie di estratti di Carlos Castaneda, Gurdjeff e Laura Knight che si completano a meraviglia e che, messi in parallelo al vissuto e all’osservazione del canale di estrazione in corso di disattivazione nella mia bolla di percezione, hanno favorito una lettura più oggettiva della realtà predatrice nella quale l’umano è invischiato… a cominciare dalla coscientizzazione del suo stato di schiavo. Don Juan spiega ciò che gli stregoni messicani d’altri tempi avevano scoperto.

 

“Hanno scoperto che noi non siamo soli. Giunto dalle profondità del cosmo, un predatore è lì e per tutta la nostra vita ci mantiene sotto la sua influenza. Gli esseri umani sono prigionieri di questo predatore che è il nostro signore e padrone. Ha saputo renderci deboli e docili. Soffoca ogni velleità di protesta o di indipendenza e ci impedisce di agire liberamente. […]

 

Ciò che voglio dire, è che abbiamo a che fare con una parte forte. E’ un predatore molto maligno e ben organizzato, che procede metodicamente per neutralizzarci e impedirci di essere la creatura magica che saremmo destinata ad essere. Ormai siamo solo una fonte di rifornimento carburante e non abbiamo altri sogni che quelli degli animali che si allevano per la loro carne […]”

Carlos Castaneda, Il viaggio definitivo pag 264 e 270

 

Similmente, Gurdjeff risponde ad una persona che gli chiede come impedire le guerre :

"Le guerre non possono essere impedite. La guerra è il risultato della schiavitù nel quale vivono gli uomini […]. Le guerre non diminuiscono, esse aumentano e non possono essere fermate con mezzi ordinari. Tutte le teorie sulla pace universale, le conferenze di pace, etc., sono solo indolenza e ipocrisia. […] Bisogna iniziare da cause che sono nell’uomo stesso. Come può essere indipendente dalle influenze esterne, dalle grandi forze cosmiche,quando è schiavo di tutto ciò che lo circonda ?”

Ouspensky , Frammenti di un insegnamento sconosciuto, pag 182-183

 

E’ esattamente così ! L’umano non si rende conto che trascorre la sua vita a disperdere tutta la sua energia a lottare contro i mulini a vento. Così, sino a che non prende coscienza che è una cavia ipnotizzata e teleguidata da un scienziato folle e invisibile del grande laboratorio SDS, gli rimane impossibile liberarsi dalla presa esterna della Matrice.

 

La posta in gioco del predatore sapiente, è certamente di tipo alimentare ma come abbiamo detto prima, si estende ad un dominio molto più vasto : la matrice della coscienza dello schiavo umano. Per “coscienza”, intendo il risultato di un processo d’integrazione cellulare attraverso la sperimentazione. E’ quindi la conoscenza vissuta che accresce la coscienza.

 

Perché in effetti se le anime umane in metamorfosi traessero profitto dalla loro incarnazione sviluppando la loro coscienza, e liberandosi quindi dalla loro condizione di schiavitù, diventerebbero una seria minaccia per il monopolio del servizio di sé.

Quindi, con una pietra due colpi, i predatori si sostentano con un’emozionale che è lui stesso la causa della diminuzione della coscienza. L’umano è stupido e privato di ogni libertà, è mantenuto a livello di pollo allevato in batteria. E l’instaurarsi dei canali di predazione è un eccellente mezzo per amplificare l’ipnosi nel pollaio e canalizzare questa energia primordiale che è la coscienza in direzione del sistema digestivo SDS. Il potenziale evolutivo che offre una crescita di coscienza viene letteralmente mangiato.

 

Don Juan lo illustra con l’annientamento dello strato brillante di coscienza dell’umano :

 

“Mi spiegò che gli stregoni vedevano i neonati e i piccoli come strane bolle d’energia luminosa, ricoperti dall’alto al basso con un rivestimento brillante, un po’ come una fodera in plastica che avvolgeva strettamente il loro guscio di energia. Era questo strato brillante di coscienza, mi disse, che consumano i predatori. E quando gli esseri umani raggiungono l’età adulta, ne resta solo una strettissima banda all’altezza delle dita dei piedi che permette all’umanità di sopravvivere“

C. Castaneda, Il viaggio definitivo, pag 267

 

Per quanto riguarda Gurdjeff, ci allerta sulla realtà di una quotidianità nella quale la coscienza è quasi assente.

 

“[…] osservando in voi stessi l’apparire e lo scomparire della coscienza, vedrete inevitabilmente un fatto che non vedete mai, di cui non vi siete mai resi conti, ed è che i momenti di consapevolezza sono brevissimi e separati gli uni dagli altri da lunghi intervalli di completa incoscienza, durante i quali la vostra macchina lavora automaticamente. Vedrete che potete pensare, sentire, agire, parlare, lavorare, senza essere coscienti. […] La scienza e la filosofia non possono definire la coscienza perché vogliono definirla là dove non c’è.

[…] Qui, disse, nessuno tra voi ha colto l’importanza capitale di questo punto che vi ho sottolineato ora. Vi dimenticate sempre, non vi ricordate mai di voi stessi. (pronunciò queste parole con un’insistenza particolare). Voi non percepite voi stessi, non siete coscienti di voi stessi. In voi “quello osserva”, “quello parla”, “quello pensa, “quello ride”; non percepite : “Sono io che osservo, io che noto, io che vedo “. Ognuno si osserva da solo, si vede da solo […]” Ouspensky , Frammenti di un insegnamento sconosciuto, pag 205-207

 

E anche quando l’individuo pensa di accrescere ed elevare la propria coscienza aderendo a una qualsiasi pratica meditativa, credenza liberatrice o movimento redentore, si fa quasi sistematicamente intrappolare dall’appetito del sapiente folle :

 

“Nel momento in cui il credente fa atto di sottomissione, la sua coscienza viene “divorata”. E’ così semplice questo. Ed accadeì anche nelle nostre relazioni umane. Quando lasciamo che una persona ci manipola o ci conduce con l’inganno a uno stato di dominio, qualsiasi sia la sottigliezza dell’impresa, ci integriamo alla catena di dominio dell’entità - o della cosa – che domina questa persona, e questo è il punto più alto”. L. Knight, L’Onda (tomo 6 pag 341)

 

Più il ricercatore affina il suo senso di discernimento, più l’operare del predatore diventa sottile. E’ la constatazione a cui sono giunta dopo l’allontanamento fisico del canale di predazione che passava attraverso David. Allora non avevo coscienza che per mantenere il mio attaccamento facevo atto di sottomissione e che la mia coscienza era così integrata molto efficacemente alla catena alimentare SDS.

 

Per quanto concerne le interferenze iperdimensionali nella coppia, vi consiglio vivamente di guardare questa condivisione (lunga ma estremamente ricca) degli sperimentatori - ricercatori che mettono in comune le loro Conoscenze concernenti “Il lato oscuro di Cupido“:

 

Morso d’amore e interferenze paranormali nelle relazioni amorose umane

 

https://www.youtube.com/watch?v=djF31WIB38g

 

Era quindi attraverso l’attaccamento che sottoscrivevo il mio contratto di schiava fedele. Esso stipulava :

 

“Io sottoscritta, Hélène incarnata qui, autorizzo attraverso la reiterazione dell’attaccamento al mio “con-giunto” (legato al mio sesso, quindi alla mia qualità animale di terza densità!), i dottori ed esperti in foraggio transdimensionale, a prelevare la quota energetica necessaria al buon svolgimento del loro lavoro.

Vostra devota servente"

 

Le sensazioni di ipoglicemia quotidiana erano di fatto la conseguenza logica dei miei rinnovi di contratto.

 

Questo labirinto o parco di contenimento di schiavi sembrerebbe cosi perfettamente concepito che è difficile poter considerare una possibile via d’uscita… tuttavia essa esiste. E per questo occorre comprendere che la coscienza è la posta in gioco primaria.

 

“ E’ un punto importante. Nelle realtà iperdimensionali, lo Scopo del Gioco è la coscienza. Questo vuole semplicemente dire che le entità superiori di esistenza, siano esse di orientamento positivo o negativo, riconoscono tutte che lo scopo dii ogni essere, di ogni esistenza, dappertutto e sempre, è la Coscienza… diventare sempre più “cosciente”. L. Knight, L’Onda tomo 6 pag 336

 

Quindi, il ricercatore è effettivamente guidato verso l’uscita… e la sua guida si chiama “Coscienza”. E’ proprio l’elevazione della sua coscienza che permette, attraverso l’intermediario del suo Sé Superiore, la discesa delle informazioni nella Coscienza. La ricezione e l’applicazione dei suoi messaggi invertono la marcia del ciclo involutivo di 3Densità e rompono il contratto “di schiavo fedele”. L’epopea della Coscienza prende qui tutto il suo senso...

 

Smettere di farsi risucchiare l’energia dimensionale e di farsi mangiucchiare lo strato brillante della coscienza è quindi una questione di vita o di morte dell’anima. I veri sciamani l’hanno compreso da molto tempo. Sanno che preservare la loro energia è una condizione sine qua non per la scoperta dell’ uscita dal labirinto. E’ per questo scopo che applicano in ogni istante una disciplina specifica.

 

“ La sola alternativa che rimane all’umanità, continuò, è la disciplina. Solo la disciplina ha un effetto dissuasivo. Ma con questo termine non intendo una odiosa routine dove si salta dal letto tutti giorni alle cinque della mattina per cospargersi di acqua ghiacciata ! Per uno stregone, la disciplina è la facoltà di affondare serenamente le difficoltà impreviste. La considera come un’arte di stare di fronte all’infinito senza lamentarsi… […]

A partire dal momento che i predatori non mangiano più il nostro strato brillante, la coscienza si sviluppa. Semplificando all’estremo, si potrebbe dire che grazie alla loro disciplina, gli stregoni allontanano i predatori, ciò permette al loro strato brillante di coscienza di riformarsi e di ritrovare progressivamente la sua normale grandezza." C. Castaneda, Il viaggio definitivo, pag 271 -272

 

E’ un sentire potente e intimo che mi spinge a proteggere questa energia-coscienza vitale e permette anche all’Amasutum di svelarsii per tranciare il canale. Questo sentire può emergere grazie ad una disciplina regolare.

 

La disciplina dello sciamano è quella che utilizziamo frequentemente in Reseau LEO. E’ una disciplina intelligente e intuitiva nel senso che non ha alcun rituale ma tiene conto di dati emozionali, intellettuali e sensazioni fisiche osservati al momento. Se la disciplina diventa rigida attraverso il volere o per l’aspettativa di un risultato, si può allora ritenere che la disciplina dello sciamano è stata fagocitata dal predatore.

Anche Gurdjeff, non smette di insistere sull’importanza della disciplina di ricordare se stessi per liberarsi dallo stato di incoscienza meccanico, e di togliersi da questo ciclo di “schiavitù”, o Era della schiavitù :

 

“Libertà, liberazione. Questo deve essere lo scopo dell’uomo. Diventare libero, fuggire dalla schiavitù – ecco perché un uomo dovrebbe lottare quando è diventato, per quanto poco , consapevole della sua situazione. Per lui, è la solo riuscita, poiché nient’altro può rimanere schiavo così a lungo, sia interiormente che esteriormente.

Ma non può smettere di essere schiavo esternamente se rimane schiavo interiormente. Quindi, per diventare libero deve conquistare la libertà interiore.

La prima ragione della schiavitù interiore dell’uomo è dovuta alla sua ignoranza, e soprattutto alla sua ignoranza di se stesso. Senza la conoscenza di sé, senza la comprensione di come funziona la sua macchina, l’uomo non può essere libero, non può governare se stesso e rimarrà sempre uno schiavo di forze che agiscono su di lui." Ouspensky : Frammenti di un insegnamento sconosciuto, pag 183

 

Ritroviamo quindi in Gurdjeff le stesse nozioni fondamentali che hanno trasmesso i Cassiopeiani La conoscenza protegge, l’ignoranza espone al pericolo".

E’ grazie all’esperienza di questo foraggio energetico, messo in piazza attraverso la persona che viveva nella mia bolla intima nel quotidiano, che ho potuto integrare e trarre profitto da questo messaggio.

E’ l’applicazione di una disciplina intelligente e intuitiva, che mi ha permesso “di elevare” la mia coscienza rispetto alle intrusioni transdimensionali e che ha aperto, come ritorno, la via alla Coscienza per far discendere nelle mie cellule questo insegnamento inestimabile.

 

La conoscenza protegge, l’ignoranza espone al pericolo, è IL messaggio della Coscienza che guida i passi del ricercatore nel labirinto !

 

 

* * *

 

La prossima parte di questo capitolo tratterà di come questa fase di rottura ha scatenato una serie di sincronicità che giunsero per chiarirmi sulle memorie che sino a oggi mi lasciavano di fronte ad un immenso punto interrogativo :

 

Quali sono gli insegnamenti che il mio corpo, e tutto un sistema di indizi (intuizioni, sogni, eventi simbolici) cercano di informarmi rispetto aii maltrattamenti e abusi sessuali nella mia storia karmica ? Qual è il messaggio soggiacente a questa ripetizione di sintomi ?

 

 

Hélène

 

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