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Viaggio nelle profondità della predazione
L’avventure dello stafilococco e degli antibiotici, grazie alle quale feci un gran passo verso l'accettazione della predazione, non era che un’inizio...
Lo stafilococco ritornò due mesi più tardi, ma questa volta nella zona lombare. I sintomi erano gli stessi : prurito, bruciori intensi sui quali non potevo mettere nulla a contatto. Questa volta lo sviluppo fu molto più rapido rispetto alla prima volta che si era manifestato.
Ancora disorientate, le paure riemersero più forti, accentuate dal riflesso di anticipare l’evoluzione della malattia… Avevo imparato la lezione e sapevo che questa volta, non mi sarei lasciata morire, a causa di una resistenza come quella che mi aveva dominato, all’idea di prendere antibiotici. Questa resistenza traduceva il mio rifiuto del simbolo patriarcale che controlla e domina. Ma questo step di comprensione non impediva alle angosce intense di amplificarsi…
Tuttavia qualcosa mi diceva che questa volta, avrei avuto un’altra lezione da integrare, ma non mi aspettavo di che razza di marea si stava preparando.
Di fronte all’intollerabile
Guardando a ritroso, ora posso presentarvi come i segnali si sono sistemati gli uni con gli altri, giacché in quel momento ero talmente annebbiata dalle mie credenze ed emozioni, che non vedevo oltre un palmo del mio naso !
In quello stesso momento Sand e Jenael, con cui condividevamo già le avventure di un cammino comune, stavano vivendo un processo che li stava portando a rendersi conto delle loro credenze erronee riguardo il vegetarianesimo.
Per me fu un enorme shock e mi ricordo anche degli effetti sul mio corpo quando mi annunciarono che, avrebbero ripreso poco a poco a mangiare la carne. Una volta a letto, ebbi l’impressione di aver io stessa mangiato carne e fui presa dal vomito…
Davanti a me c’erano due possibilità riguardo l’apparire di un’informazione. O Sand e Jenael avevano abbassato la guardia e si erano fatti prendere dal loro predatore al punto da sentire che fosse benefico per loro mangiare animali, e questo voleva dire che i nostri cammini si sarebbero separati ! O se camminavamo in effetti nella stessa direzione, c’era un invito a rimettere in discussione le mie credenze sulle quali era fondato il mio legame con gli animali, col cibo, col pianeta, con la spiritualità… in breve con la mia esistenza !
No, era troppo ! Il mio ego resisteva e si dibatteva in tutti i sensi !
Credenze ancorate sin dall’infanzia
Mi era impossibile mettere in discussione il mio orientamento vegetariano, avevo fiducia in questa via che era innata in me. Era iniziata da piccola poiché ero già molto sensibile alla morte e alla sofferenza degli animali. Non erano capricci, era la mia realtà e dava spessore alle esperienze che mi avevano toccato nella fattoria dove crebbi.
Non potevo semplicemente mangiare gli animali che prima avevo visto vivi.
Adolescente, studiai per ottenere un diploma di specializzazione nella “produzione animale” dove fui messa a conoscenza di tutte le tecniche di torture da mettere in opera in un allevamento intensivo per raggiungere fini produttivi. Questo contribuì all’ancoraggio decisivo di questo regime alimentare.
La mia classe, ben rappresentativa della popolazione di Ardes, era scissa in due : gli ecologisti e i cacciatori. Era la guerra (come la mia famiglia ed io ,ragazzina, l’avevamo vissuta con i cacciatori della comunità). I miei “compagni” mi offrivano i loro trofei di caccia, come ad esempio le zampe del capriolo, occhi di cinghiale… Potete immagine sino a che punto amassi i cacciatori !
Per di più aspiravo profondamente ad un’espansione spirituale, e mangiare carne mi sembrava andare totalmente contro questa strada, più che intossicare il mio corpo avrei intossicato la mia anima. Mi sarei appesantita, avrei abbassato il mio tasso vibratorio mangiando carne piena di sofferenza e di adrenalina di un essere che consideravo come mio fratello. Era ovvio per me che l’avanzamento di un individuo in ricerca di verità, di spiritualità che aspirava a connettersi alle energie divine, andava di pari passo con il vegetarianesimo.
Cosa potevo desiderare di meglio per la nostra Terra popolata da diverse specie che vivessero in pace gli uni con gli altri ? Sognavo un mondo dove ogni essere non avrebbe più avuto bisogno di cibo fisico e dove la maggior parte dei conflitti sarebbe cessata. Quindi iniziai ad applicare questo su me stessa attraverso il vegetarianesimo e poi attraverso esperienze praniche.
Biologicamente ero convinta che il mio corpo, che sapeva ciò che era buono per lui, avrebbe rifiutato questo cibo pieno di tossine ! Ad essere onesta, sapevo che in me c’era un giudizio e un certo disgusto verso coloro che consumavano la carne animale…
Avendo attraversato un numero infinito di situazioni (in cui non potei cambiare nulla) di angosce, maltrattamenti, agonie e morti di questi esseri, conoscevo perfettamente questa terribile sensazione di impotenza ! Avevo già versato una marea di lacrime riguardo la sofferenza animale.
E come sarebbe stato possibile che ora contribuissi a questa sofferenza ?
Ecco quindi ciò che era presente nella mia mente e nelle mie emozioni dalla condivisione con Sand e Jenael. E tutto ciò era decuplicato con la rapida avanzata della malattia, non avevo il diritto di fare un passo indietro !
Terremoti e manifestazione da belva
Questi due stress accumulati a quelli della malattia che progrediva fisicamente così come il messaggio ancora soffocato di un bisogno di carne, erano di una tale violenza che mi fecero sprofondare in uno stato di stordimento e aprirono certamente una spaccatura in me.
Mi ricordai di quel momento in cui ero seduta sull’erba con i cavalli, accogliendo nel bene e nel male ciò che stava accadendo in me, quando improvvisamente ebbi questa “visione-sensazione”. Sentivo i miei denti come delle zanne affilate e le mie unghie come dei potenti artigli. Mi vidi assalire un erbivoro e piantare le mie zanne sul suo dorso, buttarlo a terra e ucciderlo…
Ero sotto shock e fui traumatizzata da ciò che stavo vivendo. Esisteva in me una tale belva ?
Provavo ripugnanza e disgusto di fronte a questa cosa, di fronte a me stessa. Mi misi a piangere a più non posso.
Avendo acquisito un certo discernimento rispetto al modo di pensare della New Age che, in casi come questo, considerano ciò come negativo e quindi imperativamente da scacciare, esercitai il mio discernimento. Sentivo senza ombra di dubbio che questa energia felina proveniva dalla mia interiorità.
Ricordai che durante un viaggio che qualifico “di guarigione emozionale” in Messico, mi ritrovai ad esplorare una natura sconosciuta, molto selvaggia, molto densa. Ero meravigliata e anche impressionata. In questa giungla, la presenza del giaguaro era palpabile. Incrociai sul mio cammino le sue tracce e le sue deiezioni e forse mi osservava pure…
Sapevo che attaccava molto raramente gli umani, in ogni caso non ero affatto tranquilla. Ed è in questo paese culturalmente e sciamanicamente impregnato di questo felino che risvegliai questa energia in me. Sentivo la stessa cosa come in quel pascolo di cavalli : artigli e fauci presenti e potenti. Salvo che in quella sua prima manifestazione, l’animale mi aiutava nel mio bisogno di affermarmi, di porre dei limiti, ad uscire dai miei schemi di sottomissione. Corrispondeva ben all’immagine del “protettore gentile” di cui avevo bisogno. Lo evocavo e lo sentivo nel mio corpo quando una situazione di questo genere si presentava. Tuttavia questa volta (nel parco dei cavalli). Non mi stava aiutando in nulla anzi, mi immergeva ancora di più nelle mie paure e resistenze !
Sino ad ora, non avevo mai considerato che un totem avesse anche lui le sue due polarità, e che inevitabilmente io ne ero portatrice. Agguantare una preda, saltargli addosso, piantarle gli artigli nella carne, placcarla a terra, ucciderla, farla a pezzi e divorarla ! Ecco come si era svelata la parte predatrice dell’animale totem (vedere la definizione del predatore interdimensionale su Reseau LEO)…
E se una tale informazione arrivava in questo momento, è perché potesse emergere in superficie poiché il carapace delle mie credenze e quelle del senso di colpa verso gli animali (così fortemente radicato), non poteva offrirmi più la sicurezza che mi ero creata : quella di non contattare una realtà predatrice inconcepibile per il mio ego. Illusione che coltivavo con il mio regime vegetariano.
I giorni seguenti, percepii come questa parte in me aveva un bisogno vitale di carne e sentivo piacere nell’immaginare di morderla. Naturalmente ero a disagio di fronte a ciò, d’altro canto sentivo la sua gratitudine e il suo sollievo di essere alla fine riconosciuta. Cominciavo a intravedere gli effetti e il potere della negazione : capace di imbavagliare una belva !
Questo mi permise di fare un collegamento con il modo con cui la malattia evolveva nel mio corpo. Lo stafilococco dorato (come il leone !), si espandeva alla base del mio dorso : si attaccava al mio posteriore e mi divorava letteralmente la carne !
Il messaggio non poteva essere più chiaro e pertanto realizzai che me n’erano occorse di avventure affinché il mio ego aprisse ben gli occhi almeno un po’. La mia belva interiore mi indicava semplicemente che stava “morendo di fame”, e sino a che non l’avessi accettata emozionalmente, lei si sarebbe attaccata al mio corpo.
Ecco ancora una volta una lezione molto pedagogica che si può applicare a tutti i livelli riguardanti la predazione, poiché quando ci si sforza (coscientemente o meno) di adottare l’attitudine delle tre scimmie – non vedo, non sento, non parlo -, non bisogna poi meravigliarsi che una grande fauce si chiuda improvvisamente su di noi ! Come l’hanno detto chiaramente i Cassiopeiani a Laura Knight : “ La conoscenza protegge, l’Ignoranza espone al pericolo “.
Per di più, questo microscopico batterio “dorato” trasformandosi per l’occasione in un grosso leone, coesiste normalmente in equilibrio col mio organismo poiché fa parte di innumerevoli micro-organismi che formano l’ecosistema della pelle. Mi insegna che vivere in pace col predatore è naturale salvo se si persiste a non ascoltare i suoi bisogni, in questo caso facendogli mangiare solo vegetali! Ora, non potevo più raccontargli fandonie…
Smettere di lottare, abdicare
Avevo le mie comprensioni ma lo stafilococco continuava a corrodermi. Ancora mi era impossibiei sedermi, camminare, le notti erano davvero penose, e i pruriti erano persistenti. Avevo paura…
Ero munita di tutto un arsenale di oli essenziali antibatterici già pronto dai tre mesi prima in occasione dell’attacco precedente. Ne ingoiavo qualcuno, altri me li mettevo regolarmente sulle zone interessate, e in questo periodo dove l’angoscia aumentava, cominciai anche ad applicarli all’interno dei polsi affinché i principi attivi potessero penetrare più rapidamente nel sangue.
Qualche ora più tardi, piccole pustole apparvero su queste zone ! E questa volta, l’ego che si fece piccolo piccolo, lasciò salire l’informazione sino al cervello: vedendo pustole apparire esattamente là dove avevo applicato l’anti-batterico, mentre il resto era sempre localizzato dietro in basso, compresi immediatamente (ancora una volta sbalordita dalla precisione della guida), che il messaggio che mi era indirizzato era : “Smettila di lottare contro il male !!!”. E poiché lasciava tracce come di due manette, il messaggio continuava con”altrimenti ti ammanetti a lui !”
Mi era di nuovo consigliato di ascoltare piuttosto che reagire e oppormi. Facile a dirsi quando non si è mai imparato ad ascoltare… E’ per questo che l’apprendissange (apprendimento) [ho fatto un errore ortografico ma lo lascio perché lo trovo molto eloquente] **, è duro perché ci fa uscire dalla prigione che ci siamo costruiti !
** (Hélène si riferisce al fatto che apprendimento in francese si scrive apprentissage senza la n… con quell’errore della n in mezzo viene fuori la parola ange… che significa angelo).
La sera stessa, David arrivò con una sorpresa ! Due bistecche per la cena !!!
Eh si, applicare è la finalità della comprensione, è la sua ragione d’essere ! Ma che prova ! Con un semplice boccone , annientavo tutte le fondamenta delle mie credenze. E cominciavo a mangiare una mucca…
Ero meravigliata dalla loro serenità (delle bistecche), l’affetto che mostravano le une con le altre e la loro dimensione divina, magnifico… tanto più che sul pacchetto c’era scritto : “di razza Salers” (carne bovina molto rinomata in Francia… n.d.t). Era ben mirato ( il messaggio) visto che questa razza mi stava a cuore più delle altre ! Ingerivo una divinità ! Ero piena di riconoscenza, ma anche di senso di colpa.
Ebbi bisogno di piangere tutte le incomprensioni del mio ego. Com’era possibile che mi trovassi in questa situazione ? Nessun’altra scelta se non andare in un senso che mi sembrava così cruento… Quando ebbi mollato ogni mia angoscia, potei sentire, senza averne avuto l’intenzione, la presenza di questo giovane bovino. Era dolce e calmo e mi faceva sentire che era importante e iniziatica anche per lui, questa interazione delle nostre anime con questo atto di predazione cosciente.
Aprendo il pacchetto, scorse del sangue : avevo sotto i miei occhi la realtà della morte di cui mi sarei nutrita.. Poi l’odore di carne cotta era così inusuale nella nostra casa… Ebbi un conato di vomito.
Arrivò il momento fatidico. Aromatizzato con una buona dose di erbe di Provenza, gustai coscientemente questo animale sacrificato per noi. La mia prima carne da almeno 15 anni !
Era gommosa (credo che l’avessimo cotta troppo per timore che rimanesse una goccia di sangue !). Per niente piacevole da mangiare. Ma fui sorpresa per la strana sensazione di dolcezza che invadeva il mio corpo ! Malgrado il mio senso di colpa, sentii un’immensa gratitudine per questo animale che mi accompagnava, con la sua morte, verso la mia rinascita.
La digestione fu bizzarra. Non ebbi alcun dolore allo stomaco ma ero continuamente conscia con una precisione sconcertante dove fosse la carne nel processo digestivo.
Insegnamento sbalorditivo
La mattina dopo avevo l’impressione che le piaghe delle pustole cessassero di guadagnare terreno e in giornata ebbi la conferma : lo stafilococco regrediva!
Non osavo crederci, osservavo… Di giorno in giorno, i pruriti si attenuavano, potei riprendere a fare sonni rigeneranti, portare abiti “normali”, fare una passeggiata al sole…
La paura mi abbandonò ed io ebbi la sensazione di rivivere. Era il mio periodo di muta, persi letteralmente pezzi di pelle. Ecco che la mia identità rettiliana Amasutum mi faceva l’occhiolino, finalmente poteva smettere di vivere nell’ombra e rifarsi una nuova pelle !
Questa rigenerazione fu rapida ed efficace quanto gli antibiotici, con la grande differenza che questa volta non introdussi nel mio organismo un’arma che lottava CONTRO i batteri, ma bensì una sostanza carnea PER nutrire il mio predatore (quindi il mio essere nella sua globalità), smettendo di combattere.
In questa seconda comparsa, fui alla fine pronta a cogliere il senso profondo dello squilibrio che significava per me lo stafilococco. Un’ennesima volta, ero impressionata dalla chiarezza, la rapidità e le qualità dell’insegnamento dell’unità che formano Corpo, Anima, Predatore e Supercoscienza. E’ quando l’ego molla la sua borsa piena di condizionamenti, orgoglio, e paure che l’individuo può prendere la mano che viene tesa verso di lui (quella della Supercoscienza) e mettere in pratica IL messaggio ricevuto.
Nel cuore del campo di battaglia
Certo non fu facile poiché le emozioni suscitate con l’integrazione della carne nella mia alimentazione furono terribilmente difficili…
Il seguito fu un concatenamento di esperienze molto confuse, di dubbio, pianti, di ricerche d’informazioni riguardo i differenti allevamenti e abbattimenti. Ecco un testo che ho scritto in quel momento per farvi un’idea delle rivolte e incomprensioni che ho vissuto. E’ modificato solo un pò, giusto qualche imprecazione in meno !
“OK, comprendo che l’accogliere il mio predatore sia una tappa obbligata per riunire gli opposti e passare dalla dualità SDS (Servizio di Sé) al mondo SDA (Servizio degli Altri ). Ma fino a che punto manifestarlo nella materia ?
Attraverso lo stafilococco e il mio desiderio di vedere al di là delle mie credenze le più radicate, ho contattato con certezza, il bisogno di carne nel mio organismo, espresso dalla mia parte repressa che ho osato, per una volta, ascoltare…
Tutto questo forse fa parte del cammino verso l’accettazione totale del mio predatore, di questa società predatrice… Ma a che prezzo per il mondo animale ? Qualcosa in me grida “NON E’ POSSIBILE!!!” E’ qualcosa che mi ha scatenato, ieri sera, singhiozzi e dolori profondi. Di una tale intensità…
Come spiegare… E’ semplice, ho l’impressione che questi animali, siano la mia famiglia non solo nelle parole ! Mi sembra talmente evidente che un animale abbia la mia sensibilità e le mie emozioni, se non più che umane ! E quindi, mi è chiaro che le condizioni di allevamento convenzionale (che ho studiato dettagliatamente), di trasporto e di abbattimento siano identiche tappa dopo tappa ai campi di sterminio che sono esistiti per gli umani !!!
Come ho potuto pagare, garantire e dare energia a questo sistema ultra violento e perverso, per poter mangiare la carne di un essere della mia famiglia che ha subito queste torture ?
La belva ha bisogno di carne, comincio a comprenderla e desidero soddisfare i suoi bisogni. Ma caspita!! Qui non sono capace di andare oltre : è che il minimo pezzo di carne in un qualsiasi magazzino (anche se bio o del posto), proviene da un animale che ha terminato i suoi giorni in un campo di sterminio !
E’ il controllo del voler mangiare un animale che è stato ammazzato con rispetto ? Visto che l’umano è dotato di una coscienza, potrebbe essergli utile almeno per questo !
Se desidero offrire una preda sana al mio predatore, se qualcuno desidera mangiare della carne, ebbene che lo faccia! Che allevi lui stesso un animale che desidera mangiare e che sia anche capace di ucciderlo ! E’ un’altra cosa che manifestare contro la sofferenza degli animale e poi acquistare il suo pollo “Top budget” ad occhi chiusi ! Il problema è che non sono capace di uccidere un topo, figurarsi una mucca…
E’ un crocevia. Ci sono due direzioni : a destra continuo ad essere vegetariana con il rispetto della mia famiglia, a sinistra riprendo a mangiare la carne che mi propone la società per nutrire la belva. Né l’uno né l’altro mi piace ! Di fronte a me non c’è una terza soluzione che riunisce gli opposti, ma un immenso muro davanti al quale mi sento svuotata. Insomma mi sento persa. Non so più cosa pensare di ciò che sento, controllo o non controllo ? Predatore o non predatore ? Rispetto o non rispetto ?
Se voglio accettare il mio predatore, occorre che io accetti di integrare, ingerire l’atto più perverso della società ?“
Mi era impossibile trovare il cammino in mezzo a questo groviglio di domande, sofferenze e resistenze…
Un anno dopo…
Ecco un estratto delle torture sopportate ! La comprensione di questi elementi, le mie credenze che mi facevano uscire fuori di me, si è evoluta...
Già biologicamente e fisiologicamente, ho constatato verificandole con diverse informazioni, che in proporzioni adeguate, la carne e il grasso animale di buona qualità non intossicano l’organismo al contrario partecipano alla detossinazione di questi (soprattutto fegato e cervello).
Forniscono carburante originario più adatto al corpo : i corpi chetonici derivano dalla degradazione dei grassi, a condizione di eliminare le fonti di glucidi (cereali, fecole, frutti e altri zuccheri). L’incrostamento dovuto a questi ultimi può così far cessare tutte le “malattie della civilizzazione” : cancro, infarto, diabete, obesità, Alzheimer, numerose malattie mentali e depressione…
L’energia chetonica è un carburante a lunga durata senza l’effetto ipoglicemico dei glucidi, e oggi considero l’importanza di questo cambiamento, perché era frequente che io dovessi smettere qualsiasi attività poiché arrivavo a non tenermi più sulle mie gambe e sentire una densa nebbia installarsi nel mio cervello a causa della mancanza d’energia. Automaticamente cercavo una forma di zucchero, la mia dose , per poter continuare a vivere… Attualmente ne sono ben provvista (di energia) e meno ossessionata dal cibo. Ciò che sto vivendo è un importante tappa verso la liberazione.
Per avere più informazione rispetto a questo argomento, potete leggere Una presentazione del regime chetogeno.
Rimessa al lavoro del cervello
Numerosi studi dettagliati spiegano l’importanza dei grassi animali (di qualità!) per il funzionamento e lo sviluppo del cervello e dimostrano anche che i glucidi partecipano alla sua entropia : per essere chiari… non rendono niente !
E questo l’ho riscontrato poiché la mia capacità e la mia motivazione a cercare l’informazione e studiarla, e a mantenerla sono accresciute. E’ una sensazione difficile da spiegare, una nuova lucidità si accompagnava al desiderio di saperne sempre di più. Prima, senza che me ne accorgessi, era come se avessi una specie di flemma cerebrale…
Nel suo libro “Il mito vegetariano”, Lierre Keith racconta e spinge oltre i rendi-conto di studi limitati e menzogneri destinati al grande pubblico, le sue ricerche riguardanti l’alimentazione di origine animale e glucidica. Tutto questo viene illustrato dalla sua esperienza di ex vegetariana.
Mi ha aiutata molto a vederci chiaro imparando sbrogliare questo nodo di manipolazione e di disinformazione che riguarda il campo dell’alimentazione.
Ecco l’estratto di una intervista con lei sulla radio interattiva SOTT :
Lierre : ”non volevo uccidere. Pensavo veramente che lamia vita fosse possibile senza morte. E non era possibile. Quindi mi raccontavo una storia ed era una storia molto simpatica, ma un racconto di fiabe [...]
Ed è questa la furbizia. Non è per dare la colpa a me o a chicchessia. Semplicemente non si sa. Si vive in un mondo dove non ci viene detta la verità sin da giovani. E’ il costo della vita. Qualcos’altro deve morire. E dovete rispettare tutte le vite che entrano in voi e farlo bene. Partecipare, rendere grazia ed essere umili riguardo a questo perché a vostra volta vi ritornerà.[…]
E per me quando avevo questo stato di spirito vegetariano, pensavo che fosse assolutamente giusto. Era tutto ciò che io vedevo quando guardavo il mondo. E non volevo far parte di una gerarchia dominante dove è normale mangiare carne. Quindi ero tentata di togliermi da questa realtà e dire : “Bon, non sono uno dei dominatori. Io sono qualcuno che rispetta la vita non prendendo la vita“. Ma questo non è possibile. Ognuno dei miei soffi vitali dipende dalla morte di alcune creature da qualche parte. [...]
Dobbiamo uccidere qualcosa per vivere. Questa è stata una terribile realizzazione per me. Mi occorsero anni per farmene una ragione intellettiva e accettarla emozionalmente. E’ stata veramente dura. Penso che sia uno dei problemi dell’ideologia che spesso accompagna il fatto di essere vegetariani o vegani.
Iniziate a creare la vostra identità attorno a questo e ciò diventa veramente duro da rimettere in discussione quando questo comincia a crollare. Quindi penso che molte persone attraversino questo genere di sgretolamento della loro visione del mondo quando, per una ragione o per l’altra, altre informazioni cominciano ad arrivare nella loro vita... Questo inizia a creare una crepa nel vostro sistema. Ed è un processo terribile per molti di noi. E’ molto doloroso […]
Ci sono poche persone che sono incredibilmente interessate con passione a ciò che accade al nostro pianeta. Ne sentono l’urgenza e pensano di fare bene mangiando vegetali. Volevo veramente spiegare loro che la ferita più autentica fatta a questo pianeta , l’attività più distruttiva che abbiamo creato, è l’agricoltura. […]
Quindi suggerire che questi alimenti siano un mezzo per salvare il pianeta è totalmente una falsa strada. Ma quando ero vegetariana non lo sapevo. […]
Dunque, qui noi abbiamo qualche problema : il primo è che si tratta di una pulizia biotica. Si parla di pulizia etnica quando si uccidono delle persone e si prendono le loro terre. Ebbene, è una pulizia biotica perché si eliminano delle comunità biotiche intere. Le si butta via, ed è un modo per dire... estinzione di massa. E’ il primo problema. Il secondo è che questo lascia la popolazione umana svilupparsi sino ad un numero considerevole perché al posto di condividere questa terra con milioni di altre creature, ci sono solo gli umani che crescono su questo piccolo pezzo di terra.
Per darvi un numero, per un cacciatore-raccoglitore che vive col clima col quale io vivo, la foresta temperata di base, circa duecento sessanta ettari suppliscono ai bisogni elementari. Per un agricoltore con lo stesso clima ne occorre un mezzo ettaro, d’accordo ? Questo perché non condivide questa terra . Cresce solo l’umano, quindi potete far crescere molti più umani. Ma nessun altro può viverci. Questo è il problema“ […]
Pierre : “Parlando di questo, non sono sicuro che la soluzione arrivi dall’alto, poiché come avete detto voi, al potere ci sono gli psicopatici. Se vi informate sulla psicopatia, vedrete che una delle principali caratteristiche di questi strani profili psicologici è :
a) il loro potere, la ricerca di vantaggi di potere e danaro, e
b) il piacere per la sofferenza altrui. Ed infine ho realizzato che con l’agricoltura, essi hanno letteralmente dei morti viventi, che vogliono pagare la droga che li distrugge. Quindi, ottengono danaro e sofferenza degli altri. Dunque da un punto di vista psicopatico, l’agricoltura è geniale“. […]
Lierre ; “E onestamente, penso che le soluzioni siano molto semplici. Non hanno che da coltivare il loro cibo, così lo vedrebbero. E’ così’ che l’ ho imparato. Ho semplicemente fatto io stessa questo e ho visto che poco importa il modo con cui si prende l’animale, termina senz’altro con un animale morto. E ad un certo punto nella lotta contro le limacce, ho abbandonato tutto. Non sono arrivata ad ucciderle. Non sapevo più che fare. Quindi sono andata al negozio ad acquistare della lattuga, dei broccoli anziché coltivarli e per un secondo , ho provato una sensazione di sollievo, del tipo “Grazie dio, ora li comprerò anziché coltivarli.“
Pierre : […] “Ok, non ho ammazzato animali. E’ tutto pulito. Tutto è bello”, benché questo induca un mucchio di distruzione. E d’altra parte, quando uccidete un pesce voi stessi, come un cacciatore o un pescatore, vi sentite male perché avete la morte in faccia del vostro bene anche se in questo caso ciò potrebbe essere il modo meno nocivo per nutrirvi. Visto che le cose sono chiare, l’ultima questione è : o lui o io, perché se io non mangio muoio, se io lo mangio muore lui. Quindi non si può togliere dall’equazione il fattore morte“. […]
Lierre : E’ per questo che il cancro viene definito la malattia della civilizzazione. I cacciatori-raccoglitori non contraggono il cancro. Sono solo gli agricoltori che ne sono colpiti. E si considera che questo faccia parte della vita, perché tutti (tanti) ne sono affetti. Ma è falso Anche negli anni 1950, nel Canadian Medical Journal, c’è stato un articolo che scriveva qualcosa tipo. “Si sa che tutti gli Eschimesi non hanno il cancro” .
Eh no, guardate cosa mangiano. Mammiferi marini e pesce, non c’è zucchero nella loro alimentazione, e non hanno il cancro. Certo, ora tutto è cambiato. I loro usi di vita tradizionali sono stati quasi del tutto distrutti. Ma si è potuto osservare che il cancro si è diffuso mentre Weston Price riproponeva gli alimenti tolti dal commercio per diffonderli nel mondo. Non è normale, Non è naturale, Non è che tutti devono avere il cancro. Niente è più semplice del fatto che il cancro si nutre dello zucchero e se si sapesse questo, si potrebbero salvare molte vite. Eliminate i cereali : Eliminate lo zucchero e guardate cosa succede“ […]
Joe : “Penso, come ha detto prima Lierre, che si possa parlare di morfina da glutine e di morfina proveniente dalla caseina, la caseimorfina... e le persone del mondo occidentale mangiano grano e latticini tutti i giorni della loro vita. Quindi sono drogati e a loro questo piace. Certo in un qualche modo le persone vivono naturalmente delle esperienze difficili, ma lo zucchero calma la gente. Non penso che si possa ignorare l’effetto del cibo sulle persone… l’importante è mantenerle soddisfatte e tranquille“. […]
Pierre : “Gli oppiacei vi mantengono sufficientemente in vita per essere schiavi , ma non abbastanza vivi da liberarvi“
Ecco un esempio di disinformazione veicolata dalle nostre “Stars” (politici e vip come James Cameron) :
“Non è indispensabile mangiare gli animali, siamo noi che scegliamo,. Questo diventa una scelta morale, quella di scegliere un modo di vita che ha un enorme impatto sul pianeta, utilizzando enormi risorse primarie e distruggendo la biosfera.“
(James Cameron ha dichiarato pubblicamente di aver cambiato il suo stile di vita diventando vegano) .
Un’altra bella menzogna contornata di verità, tecnica efficace di manipolazione che fa strage negli ambienti New Age dove le persone cominciano a porsi delle domande :
E’ importante un regime vegetariano per l’evoluzione personale e spirituale ?
[…] Passiamo ora all’aspetto spirituale. Se è evidente che l’uomo delle caverne o le tribù più nascoste del mondo abbiano bisogno della caccia e della pesca per sopravvivere, non è lo stesso per gli umani evoluti e immersi nel confort così come siamo noi.
E’ ovvio che il nostro comportamento si adatta alle nostre condizioni di vita, un eschimese dovrà per forza cacciare e pescare per la propria sopravvivenza, prima per nutrirsi e poi per vestirsi con pelli che tengono caldo. E’ ciò che si chiama istinto di sopravvivenza, l’uomo si adatta al suo ambiente ed è ciò che ha sempre fatto sin dalla notte dei tempi, come tutte le altre specie. Ma noi, uomini moderni che viviamo in paesi sviluppati, dobbiamo anche noi adattarci al nostro ambiente circostante, e questo ci offre la scelta, la scienza ci ha dimostrato che potremmo vivere senza togliere la vita e, peggio, che il consumo di carne non è adatto al nostro corpo e al nostro modo di vivere (Stiamo chiusi per lo più 7 ore al giorno in un ufficio anziché correre dietro la selvaggina che diventerebbe il nostro pasto serale).
Di conseguenza visto che abbiamo la scelta, perché scegliere di togliere la vita per semplice golosità ? Dovete ammettere che è crudele ed egoista, tanto più quando si sa che questo va a peggiorare la povertà del terzo mondo. Il principio del karma ci insegna che dobbiamo essere giusti nel corso della nostra esistenza per evolvere e concludere il ciclo delle reincarnazioni, e che ogni nostra azione viene impressa nel nostro karma e questo poi dovrà essere vissuto nel corso di questa o altre vite. Dunque, non credete che quando si ha la scelta di vivere senza ammazzare altre specie, il nostro karma potrebbe avere il compito di riportarci all’ordine se scegliessimo di ammazzare per egoismo ? Sinceramente credo di sì, è una questione di logica, per me non potrebbe essere altrimenti.
Tra l’altro, mangiare in modo sano giova al nostro corpo che godrebbe di una migliore salute ed è come se fosse pulito all’interno. Non avete mai sentito quella sensazione di benessere dopo aver mangiato della frutta, delle verdure, per più giorni ? Il vostro corpo è come se fosse purificato, d’altronde è ciò che alcuni chiamano detossinazione. Una reale sensazione che è riconosciuta anche da coloro che non sono interessati all’esoterismo. Ebbene, questa sensazione è accompagnata da un aumento delle capacità psichiche.
Non chiedetemi perché, io non so niente, è giusto un fatto che ho constatato io stesso. E che altri hanno notato. Penso che questo derivi dal fatto che il corpo purificato e liberato da ogni forma di inquinamento interno, favorisca il buon funzionamento dei chakra e della circolazione di energia, ma è solo una ipotesi personale.
Ecco perché, secondo me, il regime vegetariano è necessario per una buona evoluzione spirituale, così come per la vostra salute e i vostri valori morali. Ci sono solo ottime ragioni per diventare vegetariani !
[…] Spero che questo articolo vi abbia convinto o quanto meno che vi faccia riflettere“.
Estratto dal sito : the witching hour
E’ così che attraverso l’alimentazione, il mio corpo e la mia anima che si lamentavano, crebbi con le mie credenze (fortemente ancorate in me) sottilmente distillate da un’élite cospirazionista che cerca essa stessa di conservare il suo cibo umano…
Ma imparai a distinguere la manipolazione in questo genere di testi e visto che ora inizio ad integrare la ginnastica e che il mio cervello ritrova le sue capacità, questo diventa sempre più facile !
Per quanto riguarda il mio cervello basso (stomaco e intestino), la digestione non si è deteriorata, al contrario, la sensazione di pesantezza dopo il pasto è scomparsa poiché non sono più obbligata a riempire la pancia per sentirmi sazia. La mia digestione è leggera, le mie feci non puzzano, rutto e non scoreggio quasi più. Davvero!!!
Rispetto alla mia apertura spirituale, se il corpo viene rispettato nei suoi bisogni metabolici, si creano connessioni cerebrali che prima non esistevano, il velo sedativo mantenuto dai glucidi, la dipendenza da questi e migliaia di credenze ristrette, sono scomparse, e soprattutto accetto sempre più in meglio l’esistenza e i bisogni del predatore in me. Così è chiaro che l’anima si può manifestare con molta più facilità e la sua guida è sempre più presente. E’ questo ciò che accade in effetti!
E gli animali in tutto questo ?
Arriviamo ora al punto sensibile…
Nella quotidianità, vissi molte avventure legate ad essi. Alcune persone si ritrovano spesso ad affrontare la sofferenza umana, da parte mia è quella degli animali che gioca un ruolo importante nel mio processo di risveglio !
Mi è talmente insopportabile che inevitabilmente mi sono rivolta verso la mia sofferenza. Quando mi confronto, come con la mia mucca durante le sue crisi d’artrosi, questo provoca in me una profonda tristezza e una rabbia per non riuscire a padroneggiare la situazione. Ma il fatto di non poter agire nella materia, accompagnato dalla lucidità che ho attualmente rispetto ai miei schemi di fuga, mi spinge a rimettermi (fare una pausa) nelle mie emozioni.
Poiché le cose si vedono sempre meglio dall’esterno che da dentro, gli animali giocano, tra l’altro, questo ruolo in me : il ruolo dello specchio... La mia Supercoscienza, manifestandosi attraverso di essi, mette in scena le mie stesse ferite !
E adesso è certo (alla luce delle mie ore di lacrime), che questa “messa in scena” è il ponte che mi permette di passare da un lato all’altro della riva. Questo ponte creato per me dagli animali ha come funzione di imparare a lasciare ogni controllo per accogliere il flusso che chiede di circolare.
A volte mi succedeva che io diventassi ipersensibile (al limite della malattia !) o che sviluppassi una dipendenza dalle emozioni e mi compativo. Mi sono giudicata e devalorizzata molto rispetto a questo fenomeno che era percepito come una debolezza dalla la società ! Ora so che, al contrario, è un preciso aiuto di trasmutazione e guarigione. E che il mio legame con gli animali non è “sentimentalismo”, ma un’opportunità di riconnessione a questa forza alchemica emozionale femminile, resa tabù dal sistema patriarcale.
Attraverso il dedalo dei condizionamenti e delle ferite che albergano in me, gli animali mi portano ad incontrare la predazione che vi si nasconde sotto. E’ chiaro : essi mi accompagnano “ molto generosamente” sia per il meglio che per il peggio !
Come “peggio” intendo “emozioni dolorose“. Alla fine esse diventano le “migliori” poiché grazie ad esse io posso percepire le radici delle mie illusioni, dei miei condizionamenti e quindi delle memorie che mi mantengono prigioniera del ciclo karmico.
Hélène
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